Chi ha problemi di cuore legga con qualche intervallo di pagina in pagina il saggio del giornalista e scrittore Mario Giordano "Vampiri" (Mondadori, 196 pagine, 18,50 €), onde evitare letali accumuli di rabbia.

In questa "Nuova inchiesta sulle pensioni d'oro", le ingiustizie che svela sono tante e tali da causare blocchi cardiaci a chi fatica veramente per poi trovarsi a fine carriera con un pugno di mosche.

Pensioni d'oro, baby pensioni, vitalizi, assegni astronomici di fine incarico ai quali in molti casi si aggiungono altre prebende derivanti da presidenze varie e incarichi lautamente retribuiti che possono generare anche più di una pensione (tanti ex politici sommano tre vitalizi al mese), sono una specie di giostra vorticosa in cui frulla il denaro degli italiani sottratto a chi ogni giorno s'arrabatta per far quadrare squallidi bilanci.

Le cifre sono da incubo: 800.000 le pensioni d'oro e costano ogni anno allo Stato 45 miliardi di euro.

Sul giornale di domenica Francesco Mannoni ha intervistato l'autore. Qui vi riportiamo una breve estratto dell'incontro.

Giordano, come ha potuto realizzarsi e proliferare questo scandaloso arrembaggio allo Stato italiano, apparentemente senza colpevoli?

«Ha potuto verificarsi perché i beneficiari sono quelli che fanno le leggi. Diciamo che si sono cuciti la coperta addosso alla faccia di tutti gli altri. La cosa scandalosa però, è che tutto quello che racconto, è legale. Ma quando una legge determina un'ingiustizia così grande, è una legge sbagliata, che è stata fatta a favore di alcuni e a danno della popolazione. Come si può continuare a pagare e sostenere i privilegi dei vitalizi e delle baby pensioni?»

Tutti i beneficiari si assolvono e nessuno rinuncia?

«Qualcuno l'ha fatto, ma sono pochissimi: si contano sulle dita d'una mano. Il problema è che questi soldi siano dati. É sbagliato anche chiedere a qualcuno di rinunciarci, perché una volta che uno li ha se li tiene. Sarebbe bello che molti rinunciassero, ma uno Stato serio non può affidarsi alla volontà individuale: deve eliminare l'assurdo privilegio».
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