Valorizzare il turismo delle radici in Italia. È l’obiettivo del progetto Italea che nasce su iniziativa del Ministero degli Esteri, con risorse messe a disposizione dal Ministero della Cultura su fondi del PNRR, e finanziato dall’Unione Europea - NextGenerationEU/2022-2025. In Sardegna responsabile dell’attuazione del progetto è l’associazione Cumbidu – Ente del Terzo Settore, che si occupa dello sviluppo delle attività di organizzazione e promozione del turismo delle radici in Sardegna. E domenica 28 aprile, proprio nella ricorrenza di Sa Die de Sa Sardigna, a Cagliari negli spazi del Lazzaretto, a partire dalle 10, l’intera giornata sarà dedicata alla presentazione del progetto nell’Isola. Una occasione per raccontare i valori dei territori coinvolti e favorire la conoscenza dei partner che, a vari livelli, hanno aderito alla vasta rete del progetto: Comuni, Unioni dei Comuni, GAL, Dipartimenti universitari (Università di Cagliari e Sassari), reti di imprese, tour operator, operatori del turismo e della cultura, associazioni, Circoli dei sardi nel mondo (fra Sud America, Stati Uniti, Australia, Canada, Europa). 

Il programma

Intervengono Giovanni De Vita, consigliere del ministero degli Esteri e responsabile nazionale del progetto Italea, Eugenio Annichiarico, direttore generale dell'assessorato regionale al Lavoro e  Marzia Cilloccu, in rappresentanza dell’assessorato regionale al Turismo. È, inoltre, prevista la partecipazione di sindaci, presidenti di Unioni dei Comuni e GAL, di partner pubblici e privati. Per “turismo delle radici” si intende il movimento dei tanti italiani residenti all’estero, degli italodiscendenti, oriundi, prevalentemente emigrati di seconda o terza generazione, che "tornano" nella terra madreUn numero considerevole di persone, che vogliono muoversi e viaggiare sulle orme della propria storia familiare, per scoprire e conoscere i luoghi, la cultura, le tradizioni delle loro origini, e anche, quando possibile, ricostruire i propri alberi genealogici e ritrovare i legami di parentela. Questa forma di turismo assume un significato particolare nel 2024, indicato come l’anno delle radici italiane nel mondo. 

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