Considerato da Giovanni Lilliu il santuario nuragico più importante della Sardegna, il sito di Santa Vittoria di Serri torna a essere esplorato dagli archeologi: stamattina hanno ripreso gli scavi dal punto in cui li avevano interrotti lo scorso ottobre.

Le indagini, dirette da Giacomo Paglietti, andranno avanti sino al 10 marzo; si concentrano nel settore orientale dell'area, poco lontano dalla cosiddetta Capanna del doppio betilo e a circa 500 metri dal pozzo sacro che è fulcro dell'insediamento. Il sito di Santa Vittoria di Serri è stato sede di un santuario federale che ha una lunga vita.

Le prime attestazioni risalgono al Bronzo antico. Sono quindi documentate tutte le fasi della civiltà nuragica fino all'età del Ferro, di cui i cosiddetti bronzetti e la grande statuaria di Mont'e Prama sono l'espressione artistica più nota.

L'insediamento, che ha restituito un proto-nuraghe, il Tempio in antis e quello a cielo aperto (cosiddetto "Ipertrale"), la capanna delle riunioni, il recinto delle feste e quindi un esteso villaggio, è stato poi occupato in età romana, bizantina e altomedievale come testimonia la chiesa che dà nome al sito.
© Riproduzione riservata