Sono risposte contrastanti quelle fornite in aula dai periti incaricati di esaminare le tracce di sangue trovate sui jeans di Alessandro Musini, l'uomo in carcere con l'accusa di aver ucciso la moglie, la cagliaritana Anna Mura, il 16 marzo 2015 nella loro casa di Castenedolo (Brescia).

Per Vincenzo Agostini, biologo forense nominato dalla Corte d'Assise, è impossibile stabilire se le macchie siano il risultato dei colpi inferti alla vittima, che è stata ritrovata col cranio fracassato, o ad altro, mentre per il medico legale Maurizio Saliva, consulente della Procura, e per l'ex comandante del Ris Luciano Garofalo, consulente delle parti civili, "le macchie sono compatibili con la dinamica dell'omicidio".

E oggi si svolge una nuova udienza durante la quale parlerà per la seconda volta il medico legale che ha effettuato l'autopsia su Anna Mura, oltre a una coppia di vicini di casa della famiglia Musini; respinta invece la richiesta della difesa che aveva chiesto di esaminare il luogo del delitto attraverso il luminol per individuare nuove tracce ematiche.
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