Un vaccino contro il Diabete mellito di tipo 1, quello che colpisce i bambini? La strada probabilmente è ancora lunga ma uno studio condotto presso l’Ospedale Microcitemico di Cagliari dal pediatra dottor Mauro Congia, dal professor Sandro Muntoni, docente di Patologia generale e di Immunologia generale presso il  Dipartimento di Scienze Biomediche Università di Cagliari, dalla

Struttura Semplice Dipartimentale di diabetologia pediatrica, dall’ Istituto Ricerca Genetica Biomedica del Cnr di Cagliari e dall’università di Sassari e finanziato dall’associazione Diabete Zero guidata dal presidente Francesco  Pili probabilmente ha indicato la via. 

Da sinistra, Sandro Muntoni, Mauro Congia e  Francesco  Pili (foto Paolo Carta)
Da sinistra, Sandro Muntoni, Mauro Congia e  Francesco  Pili (foto Paolo Carta)
Da sinistra, Sandro Muntoni, Mauro Congia e Francesco Pili (foto Paolo Carta)

La rivista scientifica “Frontiers in Immunology” ha pubblicato lo studio (https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fimmu.2023.1130019/full)  fornendo alla comunità internazionale materiale per sviluppare un progetto importante in assoluto e soprattutto per una regione come la Sardegna dove questa patologia ha un’incidenza purtroppo record e in crescita, al contrario di quanto accade in Finlandia, dove i numeri sono altrettanto elevati ma in lieve calo.

In particolare l’incidenza del Diabete di tipo 1 in Sardegna è di 64 casi ogni 100mila abitanti nella fascia d’età tra zero e 14 anni (in Finlandia è di 52 casi). <«l Microtemico con la Clinica Pediatrica e Malattie Rare – spiega Mauro Congia - è un punto di riferimento per la chetoacidosi diabetica e nel 2022 si sono registrate circa 65 nuove diagnosi solo nel nostro centro. Nel nostro ospedale dedicato allo scienziato Antonio Cao sono seguiti dalla struttura semplice dipartimentale di diabetologia pediatrica circa 650 pazienti con questa patologia».

Numeri importanti, che hanno permesso di portare avanti uno studio scientifico di rilevanza internazionale. «Abbiamo identificato – spiegano Mauro Congia e Sandro Muntoni - risposte linfomonocitarie spontanee in bambini diabetici  di nuova diagnosi indirizzate prevalentemente contro la preproinsulina e in particolare contro la sua sequenza leader. Le sequenze leader delle proteine sono normalmente nascoste all’interno di strutture cellulari e restano invisibili al sistema immune. Questo può indicare che la sequenza leader della la preproinsulina, essendo riconosciuta da differenti popolazioni cellulari, può essere responsabile di un danno più precoce. La sequenza leader della preproinsulina può essere importante nello sviluppo di immunoterapie basate su sequenze peptidiche».

Una strada per un vaccino, quindi, per contrastare una malattia che può presentarsi anche nei primissimi mesi di vita.  

Lo studio nasce grazie alla collaborazione tra il Dottor Mauro Congia ed il professor  Sandro Muntoni con associazione Diabete Zero: »Il nostro impegno – spiega il presidente Francesco Pili – è nato da esperienze familiari. Con orgoglio possiamo affermare che siamo l’unica associazione di volontariato in Sardegna che investe nella ricerca tutte le risorse provenienti dalla destinazione del 5x1000 delle dichiarazione dei redditi e dai finanziamenti ottenuti negli anni dalla Fondazione di Sardegna e dalla Regione. Oltre a promuovere la ricerca in questo settore, Diabete Zero svolge attività di informazione e sensibilizzazione, promuove la prevenzione e la diagnosi precoce, offre a pazienti e familiari, soprattutto dei bimbi diabetici, supporto psicologico e altre forme di assistenza».

E anche il mondo dello sport ha sostenuto le iniziative di Diabete Zero attraverso raccolte di fondi organizzate durante tornei e campionati di diverse discipline (l’ultimo in ordine di tempo il memorial Carlo Usai di tennis dedicato a un poliziotto cagliaritano scomparso all’età di 50 anni per un malore improvviso).

Cagliari, ospedale Microcitemico (foto archicio Unione Sarda)
Cagliari, ospedale Microcitemico (foto archicio Unione Sarda)
Cagliari, ospedale Microcitemico (foto archicio Unione Sarda)

Perché la ricerca va avanti in tante direzioni. «Non è ancora chiara la causa scatenante del diabete – prosegue Sandro Muntoni – oltre a una soverchiante componente genetica c’ è anche quella ambientale. Ma gli studi internazionali non sono arrivati ancora a una spiegazione univoca. Alcuni anni fa abbiamo condotto uno studio pubblicato su The Lancet su una colonia di emigrati sardi residenti nel Lazio: ebbene, l’incidenza in quella popolazione, nella prima generazione, era la stessa rispetto a quella registrata in Sardegna, quindi il trasferimento in un’altra regione d’Italia non aveva portato a un calo di insorgenze di Diabete di tipo 1». 

Da sinistra, Sandro Muntoni, Mauro Congia e  Francesco  Pili (foto Paolo Carta)
Da sinistra, Sandro Muntoni, Mauro Congia e  Francesco  Pili (foto Paolo Carta)
Da sinistra, Sandro Muntoni, Mauro Congia e Francesco Pili (foto Paolo Carta)

Infine, i ricercatori dichiarano di essere impegnati anche nella ricerca sugli eventi precoci che favoriscono il Diabete tipo 1 grazie agli studi sul topo Nod (Non Obese Diabetic, un modello murino di Diabete tipo 1) presso lo stabulario Cesast di Monserrato (Università di Cagliari). Anche questo studio sarà sostenuto in parte da Diabete Zero e da fondi della Regione Autonoma della Sardegna tramite Sardegna Ricerche e «fornirà evidenze cruciali sull’importanza degli eventi perinatali capaci di modulare l’insorgenza futura del diabete tipo 1».

© Riproduzione riservata