Triei ogni estate diventa una piccola Madrid. Sono gruppi di dieci studenti spagnoli a portare un pezzo della loro capitale nel paese fiorito d’Ogliastra, culla di grandi cuochi e di operose massaie, di musicisti e cervelli fini che lavorano in ogni angolo del mondo ma non hanno mai reciso il loro legame con madre terra. È il caso di Andrea Moro, 48 anni, laurea in Scienze politiche a Pisa, formazione didattica a Roma ed Erasmus a Madrid, che con Maria Francesca Murru, laurea in Lettere classiche, anche lei sangue di Triei nelle vene, ha deciso di aprire “Come mai?” una scuola di italiano. “Nel 2005 abbiamo avviato l’attività, dal 2008 abbiamo una sede al centro di Madrid, a poche centinaia di metri dalla Gran Via, che accoglie complessivamente 150 studenti”. Tutti gli insegnanti di italiano sono madrelingua, lavorano attivamente nella scuola che funziona tutto l’anno nel barrio madrileno di Vallecas.

Maria Francesca Murru e Andrea Moro (foto Come Mai?)
Maria Francesca Murru e Andrea Moro (foto Come Mai?)
Maria Francesca Murru e Andrea Moro (foto Come Mai?)

Ma la parte più bella del lavoro dei due ogliastrini si svolge in Sardegna. Ogni estate che Dio manda in terra i professori ripropongono una vacanza studio che entusiasma i loro allievi. Dieci giorni a Triei (e replica nelle Marche), dove arrivano gruppi di studenti entusiasti. “Al mattino - spiega Andrea Moro – facciamo lezioni di italiano, nel pomeriggio si va in giro per l’Ogliastra”. Mete molto apprezzate dagli ospiti. “Le cale, i monumenti archeologici, Osono a Triei, il nuraghe Serbissi a Ulassai, dove facciamo regolarmente tappa alla stazione dell’Arte.

Al sito archeologico di Osono (foto Moro)
Al sito archeologico di Osono (foto Moro)
Al sito archeologico di Osono (foto Moro)

Poi le escursioni sull’altopiano di Golgo, a Pedra Longa. La pausa pranzo è quella che i nostri studenti apprezzano di più. Assaggiano prodotti tipici, come il porcetto, imparano a fare i culurgionis dalle donne del paese”. E sono entusiasti. “Consiglio la vacanza studio in Sardegna – dice Cristina -. Si tratta di un mix di cultura, paesaggi, persone e gastronomia. Il tutto in lingua italiana”.

Wally studia italiano da un anno a Come mai?, che definisce “scuola piccola ma molto accogliente. Ho molta voglia di riprendere le lezioni soprattutto dopo la vacanza studio in Sardegna ad agosto. Mi sono sciolto abbastanza linguisticamente e voglio continuare a migliorare il mio italiano. Nella vacanza studio eravamo in 10 e abbiamo creato un gruppo in cui andavamo molto d’accordo, grazie in parte anche ai due bravissimi insegnanti. Era tutto organizzato benissimo: 3 ore di lezione la mattina e la sera 4-5 ore di attività. A volte si trattava di visite ai luoghi di cui avevamo parlato durante la lezione della mattina o semplicemente di una visita ad una delle tante spiagge o cale nei dintorni. Abbiamo fatto anche un corso di cucina in cui abbiamo imparato a fare i culurgiones: mi è piaciuto moltissimo”.

In cucina a Triei
In cucina a Triei
In cucina a Triei

“Un meraviglioso viaggio in Sardegna con Come Mai?”, dice senza mezzi termini Lourdes. “Lezioni, montagna, mare. Tutto accompagnato da insegnanti piacevoli, gentili e impegnati con serietà e partecipazione tutti i giorni”. E se Felicidad parla di esperienza fantastica, Isabel è rimasta colpita dalla spiaggia di Su Sirboni, in marina di Gairo. “Un aspetto positivo della vacanza studio con Come Mai? – aggiunge - è che si realizza un viaggio vero e autentico. Tutto ciò che organizza e prepara la scuola e le persone che conosci durante il viaggio ti mettono a contatto con la cultura non come se fossi un turista ma come se fossi un loro amico”.

Alla Stazione dell'Arte di Ulassai (foto Moro)
Alla Stazione dell'Arte di Ulassai (foto Moro)
Alla Stazione dell'Arte di Ulassai (foto Moro)

E la ventata di freschezza portata dalle vacanze studio colpisce ovviamente gli amministratori comunali di Triei. “La scuola di lingua e cultura italiana "Come mai?" di Andrea Moro e Maria Francesca Murru è un autentico gioiello”, dice Tiziana Murru, vice sindaca e assessora comunale alla Cultura, “che ha creato in tempi non sospetti un modo nuovo di insegnare e fare turismo, coniugando sapientemente cultura, territorio, arte e buon cibo, offrendo ai propri alunni una vacanza indimenticabile, in luoghi dove è possibile ancora trovare una realtà autentica. La cosa che più ci piace è che Triei diventa, grazie a queste esperienze didattiche, luogo di confronto e incontro tra persone che arrivano da luoghi diversi e lontani, persone che per alcuni giorni si calano totalmente nella vita paesana, portando colore e vitalità. È bellissimo quando Andrea, Francesca e gli studenti trasformano la zona archeologica di Osono in un anfiteatro, invitando i loro amici a leggere brani di letteratura italiana davanti a loro, con aperitivo finale”.

A scuola a Madrid (foto Come Mai?)
A scuola a Madrid (foto Come Mai?)
A scuola a Madrid (foto Come Mai?)

Alla scuola italiana Come Mai?, tanto a Madrid quanto a Triei, “le lezioni sono pensate per imparare l'italiano in modo divertente e originale  – scrivono Andrea Moro e Francesca Murru sul portale comemai.it – con insegnanti madrelingua italiani altamente specializzati. L’allievo acquisisce espressione e comprensione orale e scritta della lingua italiana, nonché la sua grammatica e lessico, attraverso attività divertenti e originali, create intorno alle esigenze degli studenti e adattate alle esigenze degli studenti. Ogni lezione è diversa: ogni corso presenta un programma molto vario in modo che tutte le lezioni siano dinamiche, divertenti e stimolanti. Tutte le lezioni prevedono attività di ascolto, lettura, comprensione e produzione orale e scritta (libere e guidate), riflessione grammaticale, esercizi di fissazione e rinforzo, oltre a un test graduale di controllo dell'apprendimento”. Per chi non può frequentare in presenza la scuola garantisce i corsi online su Skype e Zoom.  “Il nostro metodo di insegnamento è comunicativo e dinamico – spiegano ancora i docenti -, facilitiamo le lezioni in piccoli gruppi perché crediamo che lo scambio e la partecipazione attiva favoriscano la spontaneità, come parte fondamentale del processo di apprendimento della lingua. Tutte le lezioni prevedono attività create ad hoc per favorire il protagonismo di ogni studente. I laboratori di italiano per ragazzi e ragazze sono occasioni di gioco e di apprendimento per i più piccoli che hanno già avuto qualche tipo di contatto con la lingua italiana (scuola e/o famiglia)”.

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