Lasciarsi alle spalle le stagioni della pandemia, le luci dei palchi e le braci per gli arrosti spente è stato durissimo. Ma alla fine la Sardegna delle feste è risorta dalle ceneri del silenzio ed è tornata a brillare. Fregiandosi di riconoscimenti non da poco. Nell’Isola l’Unione nazionale delle Pro Loco italiane, lo scorso anno, ha proclamato sagre di qualità ben otto manifestazioni: la polenta di Arborea, il maialetto di Baunei, le lumache di Ossi, il minestrone della longevità di Perdasdefogu, il pane di Sanluri, il prosciutto di Talana, il caglio e la carne di caprone di Urzulei, le olive di Villamassargia. “A marzo andremo a Palazzo Madama a ricevere questo prestigioso riconoscimento che l’Unpli conferisce da più di dieci anni a questa parte”, dice Raffaele Sestu, che della stessa Unpli è il presidente regionale. “È un premio importante per il quale abbiamo avuto un riscontro enorme resistendo a maldestri tentativi di imitazione”.

Il 2023 è stato foriero di grandi soddisfazioni per le Pro Loco sarde. “Siamo stati ricevuti come delegazione dell’Unpli nazionale a Bruxelles. Al Parlamento europeo io ho parlato soprattutto di Sardegna e di continuità territoriale, ponendo il problema dal punto di vista non solo turistico ma di civiltà. Qualunque progetto che noi pensiamo di realizzare sul fronte delle vacanze cozza con il fatto che la gente non riesce a raggiungere facilmente la nostra isola in aereo o in nave. I funzionari Ue hanno risposto che ci possono lavorare se arriva l’input di parte politica. Ma la parte politica sarda è assente nel Parlamento europeo. È anni e anni che propongo, inascoltato, di istituire un unico assessorato regionale al Turismo e trasporti, perché indissolubilmente legati tra loro”.

Raffaele Sestu, presidente regionale dell'Unpli (Loi/Unione Sarda)
Raffaele Sestu, presidente regionale dell'Unpli (Loi/Unione Sarda)
Raffaele Sestu, presidente regionale dell'Unpli (Loi/Unione Sarda)

In attesa di un sostegno istituzionale che non sempre arriva, le Pro Loco vanno avanti per la loro strada. “Importantissimo nel 2023 l’accordo siglato con l’associazione città dell’olio, la Fasi e una catena di supermercati per promuovere l’olio sardo nella Penisola. Sono coinvolte Sardegna, Toscana, Liguria, Piemonte e parte della Lombardia. Abbiamo riunito gran parte delle città dell’olio, oltre trenta in Sardegna”.

La sagra della polenta ad Arborea (Chergia/Unione Sarda)
La sagra della polenta ad Arborea (Chergia/Unione Sarda)
La sagra della polenta ad Arborea (Chergia/Unione Sarda)

La vetrina più importante delle tradizioni di Sardegna Oltretirreno, lo scorso anno, è stata costituita dall’esibizione dei Mamutzones di Samugheo e degli Urthos e Buttudos di Fonni al Carnevale di Venezia. Rialto alle 3 e mezza del mattino è stata svegliata dal suono dei campanacci. “Vi assicuro, la circostanza ha fatto un certo effetto. La Serenissima è rimasta affascinata dalle maschere sarde. E quest’anno – annuncia Sestu - a Venezia ci torniamo riportando i mamuthones di Mamoiada. Renderemo anche omaggio alla memoria di Bastiano Canu, il mamuthone morto poco prima di un’esibizione in Friuli Venezia Giulia”.

Mamuthones e issohadores in piazza San Marco (Unione Sarda)
Mamuthones e issohadores in piazza San Marco (Unione Sarda)
Mamuthones e issohadores in piazza San Marco (Unione Sarda)

Tra due mesi sarà pronto il bilancio dettagliato dell’attività delle associazioni turistiche nel 2023, “ma posso già ipotizzare che sia positivo. La Cgia di Mestre ha condotto un’indagine per conto dell’Unpli, e stabilito che le sagre in Italia muovono un giro d’affari due miliardi di euro l’anno. E la Sardegna fa la sua parte. Ogni sagra rappresenta il paese, la sua storia. Spesso, durante il periodo estivo, i nostri piccoli comuni vengono conosciuti e frequentati proprio perché ci sono le sagre, possibili grazie a cittadini che, soci o semplici sostenitori, organizzano tutto per puro spirito di volontariato”. E Raffaele Sestu questa strada l’ha percorsa per più di trent’anni: “Quando nel 1991 ho assunto la presidenza della Pro Loco di Arzana non immaginavo di fare tanta strada. C’è stata un’esplosione di idee, sono arrivati finanziamenti che ora è sempre più difficile avere. Ma tutti gli anni, nonostante le difficoltà, da noi vien fuori qualcosa di bello.

Se le associazioni turistiche riescono a resistere alla tentazione di cedere alla politica ed essere indipendenti da questa il futuro sarà sempre più roseo. Le mie Pro Loco lo hanno capito”.

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