Agricoltura, longevità e stile di vita sano sono caratteristiche della Blue Zone, che hanno fatto di diverse zone della Sardegna un esempio unico al mondo. Che adesso è approdato a Bruxelles. È stato l’eurodeputato Dino Giarrusso a raccogliere l’appello per organizzare un incontro al Parlamento europeo che ha visto in veste di relatori Sergio Sulas, imprenditore agricolo di Bolotana con laurea alla Bocconi, ex presidente del Gal Marghine, Andrea Cabiddu, ricercatore Agris, Sebastiano Banni, docente di Fisiologia e nutrizione all’Università di Cagliari, e Roberto Rubino, presidente dell’Associazione nazionale formaggi sotto il cielo. Si è trattato di una occasione importante per ribadire, agli occhi dell’intero vecchio continente, che la Sardegna, soprattutto l’Ogliastra e la Barbagia, costituiscono dei modelli per chi studia le scienze della nutrizione, la geriatria e ogni materia legata alla lunga vita. E che la longevità – confermano gli studiosi – è legata indissolubilmente a sane abitudini alimentari.

La sede del Parlamento europeo a Bruxelles (archivio Unione Sarda)
La sede del Parlamento europeo a Bruxelles (archivio Unione Sarda)
La sede del Parlamento europeo a Bruxelles (archivio Unione Sarda)

Il Gal Marghine, all’epoca della presidenza Sulas, aveva redatto il progetto Kent’erbas, presentato dallo stesso Sulas a Bruxelles e finanziato con fondi del programma Leader, dove la consistenza delle relazioni scientifiche ha stupito favorevolmente tutto l’uditorio. “I risultati illustrati, seppur ancora molto parziali (la cautela è d’obbligo – avverte Sulas - hanno stupito per il loro potenziale impatto in termini di conoscenza sulle correlazioni tra qualità degli alimenti prodotti dalla agricoltura e zootecnica estensiva e il metabolismo ottimale nell’uomo. Positivo l’impatto della qualità nutrizionale della materia prima agricola, da pascoli estensivi, sulla flessibilità metabolica, parametro che misura la qualità del metabolismo umano. Il tema è stato ampiamente trattato nella relazione del professor Sebastiano Banni. Gli anziani – quetso il concetto - hanno una ottima flessibilità metabolica perché, ed è un fattore, si sono alimentati bene.

Sergio Sulas, allevatore di Bolotana (archivio Us)
Sergio Sulas, allevatore di Bolotana (archivio Us)
Sergio Sulas, allevatore di Bolotana (archivio Us)

Anche per questo gli allevatori del Marghine credono fortemente nel progetto Kent’erbas. Ventisei di loro, considerando la situazione del comparto agricolo del territorio, aveva deciso di commissionare una ricerca sulle caratteristiche qualitative delle produzioni agricole del medesimo territorio (latte, formaggi e carne). È Il territorio che lo ha proposto, i protagonisti, cioè le imprese agricole, hanno chiesto il supporto della ricerca scientifica. Molti di questi allevatori avevano partecipato al progetto “I Prati Fioriti” che, nella programmazione precedente, aveva “mappato” la elevata biodiversità dei pascoli del Marghine. Dalle 55 alle 117 essenze di pascolo a metro quadro. Tale caratteristica è stata decisiva nella riuscita dell’esperimento Kent’erbas. Che evidenzia ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, la bontà dei prodotti dei nostri pascoli.

Oltreché gli studiosi, della circostanza sono convinti i longevi che popolano la nostra isola.

Non è un caso che Battistina Secci, fresca centenaria a Urzulei, professi che a suo avviso uno degli elisir di lunga vita sia l’alimentazione preferibilmente a base di prodotti a chilometri zero. “Mangio culurgionis, anche tutti i giorni se li voglio. E poi minestrone”. Il piatto tipico ogliastrino per eccellenza, fatto di patate e, appunto, di formaggio, fregiato del marchio Igp, nella dieta dei longevi ha dunque una sua piena, oseremmo dire regale centralità. Parola di una centenaria che legge due quotidiani al giorno, parla ogni ventiquattr’ore con una figlia che fa l’insegnante delle scuole superiori e due che a Milano esercitano professioni di grande rilievo (una affermata commercialista, l’altra magistrato della Corte dei Conti). Della dieta dei centenari molto sanno Gianni Pes, professore dell’Università di Sassari, e Raffaele Sestu, medico dei longevi che, nel momento in cui un cronista gli chiede quale può essere un segreto per campare a lungo, ama suggerire ironicamente ai nonnini di stare lontano da lui e dai suoi colleghi.

© Riproduzione riservata