Uno spettro si aggira per la rete viaria di tutta Italia e rischia di ridurre il numero di automobilisti che ne fanno uso giornalmente: le nuove regole del codice stradale introdotte il primo dell’anno. Un fantasma vero, perché pochi le leggeranno e quasi tutti continueranno a trasgredirle quando si metteranno al volante di un’auto o saliranno su un più semplice, comunque pericoloso, monopattino. A Cagliari in particolare le pessime abitudini di chi guida potrebbero portare a due risultati: centinaia di multe e decine di patenti ritirate da una parte, una buona riduzione del caos nella circolazione dall’altra nonostante l’elevatissima percentuale di conducenti distratti e incerti, se non inabili ma anche (spesso) strafottenti e maleducati, che giornalmente intasano la città.

Le novità del 2022

Da qualche settimana è facile attendersi sanzioni istantanee per chi usa il telefonino in macchina (gente incurante del pericolo per sé e soprattutto per gli altri), chi parcheggia dove capita e chissenefrega degli altri (sui marciapiedi, in doppia se non in terza fila, sopra gli spazi per i disabili o destinati a categorie specifiche), chi butta dal finestrino un qualunque oggetto ritenendo sia meglio sporcare la casa comune (l’ambiente circostante) piuttosto che il proprio abitacolo magari zozzo di suo e pure infetto (vanno per la maggiore cicche di sigarette, che in estate tra l’altro possono provocare devastanti incendi, e cartacce varie assortite), chi non usa il casco sulle moto, chi slalomeggia con i monopattini ad alta velocità (ora è stato introdotto il limite di 20 chilometri orari) coi pedoni che rischiano di ricoprire l’inconsapevole parte dei birilli.

I carrogrù del servizio rimozioni (archivio)
I carrogrù del servizio rimozioni (archivio)
I carrogrù del servizio rimozioni (archivio)

Se non fosse che già in passato sono state introdotte punizioni più dure per chi trasgrediva le regole ma ben poco è cambiato. Almeno, nella percezione comune. Nonostante l’arrivo della patente a punti, l’inasprimento delle multe e la maggiore presenza di carrogrù e Polizia municipale, gli arroganti al volante hanno continuato imperterriti a fare quel che pareva loro senza curarsi di creare problemi al prossimo. Del resto se chi deve far rispettare le normative (principalmente i vigili urbani) non è numericamente in grado di far fronte a decine di trasgressioni più o meno gravi a ogni turno di lavoro, l’impresa diventa impossibile. Dunque gli obblighi imposti dal nuovo codice in vigore, nella sua completezza, dal primo dell’anno, serviranno davvero a qualcosa?

Auto in doppia fila in via Sonnino e traffico nel caos (archivio)
Auto in doppia fila in via Sonnino e traffico nel caos (archivio)
Auto in doppia fila in via Sonnino e traffico nel caos (archivio)

Lo studio dell’Anas

Le violazioni principali a livello nazionale riguardano le cinture di sicurezza (solo due italiani su tre ne fanno uso), i seggiolini per bambini (uno su due) e i cellulari (utilizzato da due automobilisti su dieci durante la guida). Dati emersi da uno studio dell’Anas diffusi qualche mese fa e che hanno spinto il Codacons a criticare la mancanza di presidi sufficienti sulle strade italiane. «Le trasgressioni al Codice della strada sono incentivate dall’assenza di controlli da parte delle forze dell’ordine», ha detto il presidente Carlo Rienzi, «ci si comporta così perché si sa di poterla fare franca e di non essere sanzionati». L’analisi ha messo in evidenza anche la scarsa abitudine di servirsi delle frecce per sorpassare, rientrare o svoltare (il 55,63 per cento è in difetto).

Le nuove regole

Queste, tra le tante, alcune delle novità in vigore dal primo gennaio. Chi butta dal finestrino carte o mozziconi di sigaretta rischia una multa da 52 a 204 euro rispetto alla forbice 26-52 precedente; chi viene sorpreso a “insozzare la strada” pagherà tra i 216 e gli 866 euro perché, col suo comportamento, potrebbe compromettere la sicurezza stradale; la sanzione per chi occupa i parcheggi per i disabili va dai 168 ai 672 euro con quattro punti in meno sulla patente; se l’autorizzazione fosse falsa, fotocopiata o scaduta i punti eliminati sarebbero sei; saranno previsti spazi destinati a donne in stato di gravidanza o a genitori con un bambino sino a due anni di età (servirà un “permesso rosa”), e chi lascerà l’auto sopra quelle aree dedicate senza averne diritto (comprese quelle per gli scuolabus) dovrà pagare tra i 42 e i 173 euro; gli automobilisti dovranno inoltre rallentare e fermarsi per dare la precedenza ai pedoni che attraversano sulle strisce o che si trovano nelle loro vicinanze; infine, è stato introdotto il divieto di utilizzo non solo degli smartphone ma anche di computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi «che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante» aumentando il rischio di provocare un incidente. 

Auto parcheggiate sopra il marciapiede (archivio)
Auto parcheggiate sopra il marciapiede (archivio)
Auto parcheggiate sopra il marciapiede (archivio)

Provvedimenti che puntano a un risultato giusto ma dalla difficile applicazione, perché in fin dei conti tutto (o quasi) è devoluto comunque alla buona volontà e al rispetto consapevole delle regole di chi si mette alla guida. Nel maggio 2017 l’Unione Sarda con Mariella Careddu fece un reportage sulle cattive abitudini dei cagliaritani: in soli 15 minuti tra via XX Settembre, via Roma e viale Trieste aveva annotato cinque persone che, a bordo rispettivamente di una Mini Cooper, due Smart, un’Ape e una Fiat 500, tenevano una mano sul cellulare e l’altra sul volante, che in un caso addirittura uno di loro muoveva utilizzando il gomito. L’articolo si chiudeva con alcuni dati: nel 2012 la Polizia municipale aveva elevato 965 multe per l’uso del telefonino con l’auto in movimento, poi il numero era calato (nel 2013 le sanzioni erano diventate 457) prima di risalire proprio in quell’anno con una media di 50 verbali al mese.

Traffico in via Cadello (archivio)
Traffico in via Cadello (archivio)
Traffico in via Cadello (archivio)

Brutte abitudini

Un anno dopo, nel luglio 2018, in redazione era arrivata una mail nella quale un lettore sosteneva che «la grande maggioranza dei cagliaritani alla guida» fosse da «bocciare. Non usa la freccia per svoltare; sta in mezzo alla carreggiata, anche se le corsie sono due, e intralcia il traffico; usa il telefonino mentre sta al volante; resta nella corsia di sinistra (nonostante sia “di sorpasso”) procedendo alla stessa andatura di chi sta in quella destra; parcheggia in doppia fila anche se blocca la circolazione». In poco più di tre anni è cambiato qualcosa? Il rispetto delle regole è aumentato? Si è più consapevoli dei pericoli nel traffico? A parere di chi scrive, no. E a poco serviranno le nuove regole.

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