Il latino e il greco antico non sono lingue morte, come spesso si è soliti definirle. La riprova è molto semplice e pratica e possiamo scoprirlo nella etimologia delle parole che utilizziamo quotidianamente. È il filo rosso che ha caratterizzato la Giornata mondiale della lingua e della cultura ellenica, il cui epicentro in Sardegna è stato il liceo classico “De Castro” di Oristano. La scuola è stata referente per l’organizzazione della iniziativa, che ha il suo appuntamento centrale a Napoli: nel capoluogo campano scuole provenienti da tutta Italia e dalla Grecia e Cipro, si sono alternate in una maratona intitolata Il Greco fa testo. È un appuntamento importante tenuto il 9 febbraio, anniversario della morte del poeta Dionysios Solomòs. “L’evento ha lo scopo di ricordare quale sia l’importanza della lingua e della cultura greca nella formazione della civiltà europea” spiega la vicedirigente del De Castro Dora Pinna, “e che si svolge in contemporanea con licei e istituti superiori di Atene e di tutta la Grecia”.

Ideatore della manifestazione è, manco a dirlo, un docente e studioso di greco, Jannis Korinthios, dell’Università della Calabria, autore, fra l’altro, di un dizionario digitale di greco classico e di numerosi testi scolastici per i licei classici. Ogni anno l’organizzazione centrale sceglie un argomento, che le scuole possono declinare in maniera personale e attraverso letture, rappresentazioni teatrali, video, musiche.

Il “De Castro”, col dirigente Pino Tilocca, ha ospitato l’intervento degli studenti di tre licei classici sardi, oltre naturalmente ai padroni di casa: il “Siotto di Cagliari, il “Pischedda” di Bosa e il “Gramsci-Amaldi” di Carbonia.

Tutti hanno declinato, attraverso percorsi diversi, l’argomento scelto quest’anno, cioè Dike, personificazione della giustizia, che nella mitologia greca è figlia di Zeus e Themis e ha il compito di vigilare sulle ingiustizie, segnalandole a Zeus, accanto a cui siede. E’ un tema che nella letteratura greca ha trovato ampio spazio fin dalle sue origini, con interrogativi ancora attuali: è sempre giusta la legge? Bisogna sempre rispettarla? Le leggi umane e quelle divine sono compatibili? In guerra esiste la giustizia condivisa o prevale il diritto del più forte?

Gli studenti hanno offerto una loro visione dell’argomento, ripercorrendo testi tratti da opere di vari generi letterari: dalla tragedia alla commedia, alla poesia neogreca, fino all’epica arcaica e alla lirica. Lo hanno fatto sotto la regia dei loro docenti e hanno provato a dare risposta agli interrogativi che ruotano intorno alla giustizia. Sono riusciti ad affrontare questo argomento, offrendo sorprendenti spunti di riflessione e di straordinaria attualità.

La classe 3E del liceo De Castro. Foto concessa
La classe 3E del liceo De Castro. Foto concessa

E così il De Castro, con la 3E, ha preparato due lavori tratti dall’Antigone di Sofocle: Δεινότερον: niente è più terribile. Li ha guidati la docente Annalisa Chessa. “Tutti gli studenti hanno lavorato benissimo” ha voluto precisare la docente. “e si sono interessati alla attualizzazione dell’argomento, concentrandosi sull’esistenza umana. Gli antichi greci, inventori del teatro, davano estrema importanza al tempo trascorso appunto a teatro”. Una opportunità che consentiva di approfondire alcuni aspetti dell’uomo, del suo ingegno. E capire soprattutto che uso potesse farne. Dal mondo antico a oggi: un percorso solo apparentemente molto distante, reso attuale grazie al lavoro svolto in classe e proposto durante l’evento. Gli studenti del liceo Pischedda hanno concentrato il loro intervento su letture dei poeti greci del Novecento ( Kavafis, Seferis, Ritsos, Patrikios, Panagulis) La giustizia della storia nella poesia greca del Novecento. Una intera sezione, guidata dal docente Vincenzo Giglia ha passato in rassegna i diversi autori offrendo uno spaccato suggestivo del secolo scorso. Il liceo Siotto Pintor, con la 3C guidata dalla docente Annalisa Piano, ha proposto una carrellata di testi sulla giustizia, Dike da Omero a Solone. Gli studenti del liceo Gramsci Amaldi di Carbonia hanno scelto una singolare forma, facendo parlare direttamente una serie di personaggi tratti da Antigone di Sofocle, Apologia di Socrate di Platone, Eumenidi di Eschilo, Storie di Tucidide, Nuvole di Aristofane: Una passeggiata in Grecia; il docente Cesare Bogazzi ha seguito le classi 3A, 3B, 4A, 5A.

Oltre due ore di piacevole approfondimento, introdotte dalla docente Sabrina Sanna, che ha saputo cucire amabilmente i vari interventi. “Il nostro obiettivo è far passare il messaggio che studiare lingua e letteratura greca e latina non è un lavoro inutile” conclude la vicedirigente Pinna, “ma offre una formazione ampia, a dispetto di altre discipline che magari offrono uno sbocco immediato nel lavoro”.

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