Questa non è Ibiza, Festivalbar dalla cassa dritta… Impossibile non averla mai sentita o canticchiata: “Italodisco” dei The Kolors è il tormentone dei tormentoni, immancabile come l’anguria di Ferragosto e i consigli per sfuggire al caldo in questa estate che sta finendo (e pure qui tocca cantare per forza con i Righeira). Fresca, orecchiabile, transgenerazionale quanto basta con quel sound anni Ottanta che piace anche ai cinquantenni ma che evidentemente è arrivata ai giovanissimi se è stabilmente da settimane ai primi posti nella top ten ed è ufficialmente la regina dell’estate. La colonna sonora delle vacanze 2023 è un mix variamente assortito di rap, trap e pop. Nella classifica dei singoli più venduti e scaricati (dati Fimi) nelle ultime settimane di agosto dopo “Italodisco”, “Vetri neri” del produttore Ava con i rapper Anna e Capo Plaza, “Bon ton” che mette insieme Drillionaire, Lazza, Blanco, Sfera Ebbasta e Michelangelo, “Bellissimissima” di Alfa, “Rubami la notte” dei Pinguini Tattici Nucleari, “Disco Paradise” di Fedez, Annalisa e Articolo 31, “Fragole” di Achille Lauro e Rose Villain. Resisteranno dopo i primi temporali? I cinquantenni del 2053 li ricorderanno? Sarà il tempo a dirlo. E del resto la lunga storia delle canzoni per l’estate è fatta di meteore ma anche di strofe che hanno attraversato indenni i decenni. Come quelle di Mogol-Battisti vincitrici del Festivalbar nel 1969 e 1970 con “Acqua azzurra, acqua chiara” e “Fiori rosa, fiori di pesco”.

IL FESTIVALBAR

Lo Spotify dell’epoca era il jukebox. Ai giovanissimi la strofa Festivalbar dalla cassa dritta non dice niente eppure i tormentoni estivi, le canzoni che sanno di mare e di vacanza, per oltre quarant’anni sono passate dalla manifestazione ideata nel 1964 dall’autore televisivo Vittorio Salvetti, l’alternativa giovane e democratica (contavano gli ascolti e non c’era giuria) al paludato Sanremo. Il meccanismo era legato ai jukebox, altro oggetto misterioso, negli apparecchi che si trovavano nei bar (da qui il nome della kermesse) veniva applicato un contatore che rilevava per quante volte un brano veniva riprodotto. La serata era inizialmente unica a settembre con finale all’Arena di Verona per poi diventare a tappe (cambiando anche con la scomparsa dei jukebox, il metodo di valutazione) e trasmessa in diretta televisiva prima in Rai e poi a Mediaset, Il vincitore della prima edizione, nel 1964, fu Bobby Solo con “Credi a me”, gli ultimi nel 2007 i Negramaro con “Parlami d’amore”. In mezzo un viaggio nella canzone italiana degli ultimi quattro decenni.

I Righeira, con Vamos a La Playa pionieri dei tormentoni (Archivio L'Unione sarda)
I Righeira, con Vamos a La Playa pionieri dei tormentoni (Archivio L'Unione sarda)
I Righeira, con Vamos a La Playa pionieri dei tormentoni (Archivio L'Unione sarda)

QUARANT’ANNI FA VASCO E I RIGHEIRA

Il termine tormentone compare sul dizionario Zanichelli esattamente 40 anni fa nel 1983. In quell’estate il trionfatore del Festivalbar è Vasco Rossi con “Bollicine” e  quel Coca cola sì, coca cola a me mi fa impazzire ripetuto all’infinito che apre fronti di discussione. Un inno contro il consumismo o un trasgressivo riferimento, neppure troppo nascosto, alla cocaina? Ognuno ha la sua lettura. Ma la vera canzone tormentone estiva è “Vamos a La Playa” (genere appunto italodisco) degli italianissimi Righeira che battezzano lo spagnolo come lingua privilegiata del sound da solleone. Il testo in realtà, in anni di guerra fredda, era post apocalittico ma non tutti se ne sono accorti. I Righeira faranno poi il bis due anni più tardi con “L’estate sta finendo” e il suo malinconico finale un anno se ne va, sto diventando grande, lo sai che non mi va che fa tanto adolescenza e flirt estivi da salutare. 

Max Pezzali, fondatore degli 883, oggi solista (Archivio L'Unione sarda)
Max Pezzali, fondatore degli 883, oggi solista (Archivio L'Unione sarda)
Max Pezzali, fondatore degli 883, oggi solista (Archivio L'Unione sarda)

GLI ANNI NOVANTA 

Dieci anni più tardi, nel 1993, la canzone più ascoltata dell’estate è Battito animale (che batte come non ce n’è) di Raf ma imperversavano anche gli 883 (vincitori tra gli album con “Nord sud ovest est”) che con “Sei un mito” sono rimasti in testa alle classifiche per tutta la primavera consolidando il successo dell’anno prima con “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Fuori dai tormentoni estivi, ma da segnalare, l’esordio della giovanissima Laura Pausini che ne “La solitudine” si struggeva per Marco che se ne è andato via. Decennio che cambia, Vasco che resta e la sua “Gli spari sopra” che domina la classifica dei singoli più venduti tra fine luglio e primi di agosto. Un decennio che si era aperto con le “Notti magiche” di Bennato e Nannini, inno di Italia 90 che segna anche il definitivo addio ai 45 giri, e “Sotto questo sole” di Francesco Baccini con i Ladri di biciclette. Ma anche dell’ormai onnipresente “Macarena”. 

VENT’ANNI FA

“Un’emozione per sempre” di Eros Ramazzotti è la canzone italiana dell’estate nel 2003, vincitrice del Festivalbar e in classifica per sei settimane ma i tormentoni veri dei primi anni Duemila sono “Tre parole” (va da sè, sole cuore e amore) di Valeria Rossi, “Vamos a Bailar” di Paola e Chiara e “Qualcosa di grande“ dei Lunapop. Ma sono anche gli anni dei rocker nostrani con Vasco Rossi e la sua “Ti prendo e ti porto via” (2001) Ligabue con “Tutti vogliono viaggiare in prima” (2002) e il bluesman Zucchero (“Il grande Baboomba”).

Haiducii la cantante romena che spopolò nel 2004 in Italia e in Europa col tormentone Dragostea Din Tei (Archivio L'Unione Sarda)
Haiducii la cantante romena che spopolò nel 2004 in Italia e in Europa col tormentone Dragostea Din Tei (Archivio L'Unione Sarda)
Haiducii la cantante romena che spopolò nel 2004 in Italia e in Europa col tormentone Dragostea Din Tei (Archivio L'Unione Sarda)

Una storia particolare è quella di “Dragostea Din Tei” versione dance di Haiducii che con il testo romeno nel 2004 spopolerà in Italia e in Europa. Nel 2005 “I bambini fanno ooh” di Povia, esclusa da Sanremo perché già eseguita in precedenza, resterà in cima alle classifiche 20 settimane e conquisterà sette dischi di platino. I bambini che facevano ooh, oggi ascoltano la trap.

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