Finita l’estate, i pediatri del Bambin Gesù di Roma hanno predisposto una serie di indicazioni e consigli per rendere sereno il rientro, o l’ingresso per la prima volta, a scuola dei nostri bambini.

Alcune regole sono generali, e in realtà ci si può arrivare anche soltanto con un pizzico di buon senso. Altre, sono specifiche in base all’età dei piccoli studenti. In ogni caso, i medici ricordano di partire da una “legge” fondamentale: genitori, riflettete sulle vostre ansie e le vostre paure, perché molto spesso le vostre difficoltà a separarvi da vostro figlio – che deve essere avviato verso la propria individualità e indipendenza – vengono vissute empaticamente dal bimbo.

Ecco il decalogo universale per mamme e papà.

Preparate lo zaino insieme ai bambini (o ragazzi), leggero, resistente e ben organizzato, sistemando i libri più pesanti vicino alla schiena. Lo zaino dev’essere portato con entrambe le bretelle indossate.

Incoraggiate la giusta postura. Spiegate ai bambini come sedersi dritti, appoggiati allo schienale, con le braccia sul banco, in modo da favorire la concentrazione e il comfort durante le lezioni.

Cercate di fare una passeggiata insieme fino a scuola. È importante fare movimento, con attività quotidiane come camminare o giocare all’aria aperta.

Controllate sempre l’alimentazione. Bilanciare i pasti principali con spuntini sani, fornendo la giusta quantità di calorie adatta a ogni età. Uno spuntino adeguato dovrebbe dare il 5-10% delle calorie giornaliere, quindi variare in base all’età.

Gestite con equilibrio il tempo tra studio e gioco: stabilire un orario fisso per i compiti a casa, prevedendo momenti di riposo, studio e attività sportive.

Mostrate interesse per la giornata scolastica dei vostri figli, chiedete non solo delle lezioni, ma anche delle amicizie e delle esperienze condivise, creando un dialogo familiare.

Ognuno ha i suoi tempi: eventuali difficoltà non devono allarmare, bisogna rispettare il ritmo di apprendimento del bambino, specialmente nelle lettura e nella scrittura.

Sostenete i vostri figli nel prendersi cura dei propri impegni, senza esagerare: l’apprendimento dev’essere gratificante e non stressante.

Rispettate la loro autonomia, offrite supporto e dialogo senza invadere la loro privacy, rispettando la loro autonomia immagine sociale.

Comunicate ai ragazzi che genitori e insegnanti lavorano insieme per dare loro tutto il supporto e l’affetto di cui hanno bisogno.

Per quanto riguarda l’inserimento nella scuola dell’infanzia, gli esperti spiegano che si tratta di un momento particolarmente delicato e importante nel processo di crescita e di individuazione personale di ogni bambino, in particolare per quelli che non hanno frequentato il nido.

Dicono i pediatri del Bambin Gesù che si può considerare favorevolmente l'ingresso alla scuola dell'infanzia verso i due anni e mezzo, periodo in cui sono state acquisite funzioni come il linguaggio, la comprensione dell'ambiente e l'autonomia degli sfinteri.

È fondamentale che in questo passaggio il bambino sia sostenuto dai genitori e dall'ambiente, in modo che l'inserimento avvenga nella maniera più serena e armonica possibile e si realizzi così un momento di crescita per il bambino e, indirettamente, per la famiglia.

È utile, prima di tutto, ascoltare il bambino e osservare i suoi comportamenti, per comprendere subito se prova eventuali disagi.

Inizialmente è importante affiancare il bambino nell'incontro con gli altri bambini, nell'esplorazione dell'ambiente, dei giochi e del materiale didattico e rassicurarlo sulla capacità dell'ambiente e dell'insegnante di prendersi cura di lui e dei suoi bisogni (mangiare, bere, andare in bagno, riposarsi).

Il bambino dovrebbe disporre di un piccolo spazio-contenitore soltanto suo (armadietto, scatola o altro) dove tenere le proprie cose. È possibile che il bambino porti un oggetto da casa che potrà conservare nello zaino o nell'armadietto. L'abbigliamento dovrà essere semplice e comodo ed è consigliabile fornire sempre un cambio di biancheria e pantaloncini.

Infine, è opportuno facilitare la conoscenza con gli altri bambini attraverso dialoghi che lo incoraggino ad avvicinarsi agli altri e alle loro esigenze.

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