Oggi avrebbe le rughe, i capelli bianchi, occhi forse meno accesi, sorriso meno smagliante e curve meno generose. Barbie, la bambola più famosa di sempre, simbolo della femminilità, stile e glamour per alcuni, segno di appiattimento culturale secondo altri, ha compiuto 65 anni. Sessantacinque anni di successi, da quando quel 9 marzo1959 Ruth Handler, co-fondatrice con il marito Elliot della azienda Mattel, ha immesso durante la fiera del giocattolo di New York Barbie, il classico soprannome delle Barbara d'oltreoceano. Tre dollari al pezzo, in quell’anno ne furono vendute 350mila. In 65 anni però Mattel, che nel frattempo è diventata la maggiore multinazionale del giocattolo al mondo, ha pensato, adeguandosi ai cambiamenti della società, di far cambiare carattere, colore della pelle, acconciature e stile, alla sua beniamina: all’inizio solo bionda, con una lunga coda, snodata, con un costume zebrato, sandali con il tacco e orecchini dorati. Poi mora, calva, con le protesi, la vitiligine, e anche inclusiva (nella versione in sedie a rotelle).

Nel 1961 poi compare di Ken, il fidanzato (da Kenneth, il figlio degli Handler): dopo quarantatré anni di appassionato fidanzamento, però i due nel 2004 si lasciano dicendo addio a un romantico matrimonio che in tante sognavano. Ma la famiglia si allarga con la sorella Skipper, l’amica Midge, i fratelli gemelli Tutti e Todd “nati” sempre negli anni Sessanta. Anni in cui arrivano anche i primi accessori, tra cui scarpe, abiti, magliette. Molti stilisti di fama internazionale hanno messo a disposizione la propria abilità sartoriale per dar vita ai più begli abiti di Barbie, da Dior a Moschino, da Yves Saint Laurent all’italiano Versace. Poi è la volta di case, macchine, cavalli, camper e mobili. Mentre negli anni Novanta arrivano le altre sorelle: Stacie Shelly Chelsea e la cugina Francie.

Il 1964 è invece l’anno in cui Barbie approda in Italia. Ma in questi sessantacinque anni di vita Barbie riesce e diventa chiunque: astronauta, veterinaria, cuoca, scienziata, stilista, calciatrice (capitana della Juventus e della nazionale italiana di calcio Sara Gama) e pugile e nel 2004 perfino Presidente degli Stati Uniti d’America. Lei non ha limiti: può fare ciò che vuole e diventare ciò che vuole. Dopo la prima versione con un costume da bagno, ne sono arrivate molte altre, con abiti ispirati al guardaroba delle star e dei personaggi più famosi. Negli anni si trasforma e la bambola della Mattel viene rivista non solo nell’estetica ma si apre all’inclusione di genere, di religione e al body positive. Le Barbie delle ultime generazioni sono, infatti, asiatiche, afroamericane, alte, basse e con ogni tipo di acconciatura, trucco e look. Ma è ancora una bambola in continua evoluzione (oggi ne esistono circa 200 legate a una specifica professione), capace di rappresentare sempre un modello di riferimento moderno e rilevante per tutte le età, ispirando intere generazioni e dimostrando loro che tutte hanno la possibilità di scegliere.

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