I dati sono impietosi, segno che la crisi sta divampando in tutta la sua virulenza. In Sardegna nel 2022 l’incidenza di povertà relativa individuale è pari al 20%, un dato superiore al 14,8% dell’Italia, e ben più elevato rispetto al 9,2% del Nord, al 9,9% del Centro, e solo leggermente inferiore al 25,3% del Sud. Non va meglio per il dato della povertà relativa familiare, secondo cui la Sardegna è sesta per percentuale di famiglie che vivono in povertà relativa, con il 15,3%, rispetto al 10,9% della media nazionale.

Sono i dati pubblicati dall’Istat dai quali emerge la conferma che la povertà in Italia è aumentata dello 0,6% tra il 2021 e il 2022. La causa di questo aumento viene individuata nell’inflazione, generata in parte dall’aumento dell’energia e poi dal mancato controllo successivo dei costi dei generi alimentari (non tutti causati da un analogo aumento dei costi di trasporto ma da una speculazione diffusa).

Nelle Isole, il numero di famiglie in povertà assoluta passa dal 9,2 al 9,8% del totale, mentre quelle in povertà relativa passano dal 17,4 al 17,9%.

Questa situazione non stupisce gli addetti ai lavori: i dati 2023 dell’Indagine Swg-Iares mostrano che il 22% dei residenti in Sardegna dichiara un peggioramento della situazione personale rispetto al 2021, con un 30% nell’area metropolitana di Cagliari. Il 36% dei sardi, ma il 42% nell’Area Metropolitana di Cagliari, si dice insoddisfatto della propria situazione finanziaria. E inoltre oltre tre sardi su 10 sono preoccupati per la perdita di potere d’acquisto, la disoccupazione e lo sviluppo economico nell’Isola.

«Occorre che Governo e Regione facciano ciò che è in loro potere per contrastare l’inflazione e per riprendere a fare programmi seri di contrasto alla povertà», ha osservato Mauro Carta presidente Acli Sardegna. «Non solo interventi occasionali ma delle risposte strutturali a cui le famiglie e gli individui sappiano di poter fare affidamento nel momento del bisogno».

Parliamo di circa 380 mila persone che spesso nel silenzio vivono in condizione di totale indigenza, che chiedono aiuto per condurre una vita che sia vicina alla dignità. A livello nazionale si contano oltre 5 milioni 674 mila poveri assoluti (+357mila rispetto al 2021), pari al 9,7% della popolazione: un residente su dieci oggi non ha accesso a un livello di vita dignitoso.

È un fenomeno ormai strutturale e non più residuale come era in passato”. Sono i dati del Rapporto Caritas 2023 su Povertà ed esclusione sociale in Italia dal titolo “Tutto da perdere”, presentati in vista della Settima Giornata Mondiale dei Poveri del 19 novembre. La Caritas ha lanciato l’allarme per le 400 mila famiglie che rischiano di essere escluse dall’Assegno di inclusione.

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