Una caduta in moto, un tuffo sbagliato o un incidente sul lavoro. Spesso eventi banali possono cambiare radicalmente la vita costringendoci, a causa delle lesioni al midollo spinale, a passare il resto dell’esistenza su una sedia a rotelle. A Cagliari, all’Ospedale marino, nell’Unità spinale diretta da Roberta Coroforo, opera un team di specialisti che ha un solo obiettivo curare gli effetti delle lesioni e far capire ai pazienti che la vita non è affatto finita, anzi.

Dottoressa Coroforo cos’è la lesione al midollo spinale?

«Il midollo spinale è l'insieme delle cellule e delle fibre nervose che collegano il cervello alla periferia del corpo e che si trova all'interno del canale vertebrale. Possiamo paragonare il midollo spinale a un “cavo” del telefono attraverso il quale passano i messaggi elaborati dal cervello e che sono destinati ai muscoli e ai visceri del nostro corpo. Pertanto un evento patologico che interrompa la continuità di questo cavo determina l'impossibilità da parte del cervello di comandare tutto ciò che sta al di sotto della lesione midollare con conseguente paralisi motoria e perdita della sensibilità cutanea e viscerale. Il midollo è una struttura molto delicata che si estende dal foro occipitale fino alla regione lombare».

Quali sono le cause principali della malattia?

«Le cause principali della lesione midollare sono di tipo traumatico e sono dovute ad incidenti stradali, infortuni sul lavoro (cadute, schiacciamenti), incidenti sportivi (traumi da tuffo), ferite da arma da fuoco o da taglio che determinano traumi vertebro-midollari che in base al tratto di midollo lesionato determinano insorgenza di paraplegia o più gravemente di tetraplegia (paralisi ai 4 arti). Negli ultimi anni l'epidemiologia della lesione midollare si è modificata e sono aumentate le richieste di ricovero per le lesioni midollari da cause non traumatiche che colpiscono la fascia di popolazione più anziana e sono di natura vascolare, neoplastica degenerativa e infiammatoria. Questo è da mettere in relazione all'invecchiamento generale della popolazione».

I pazienti sono più uomini o donne?

«Le lesioni midollari colpiscono maggiormente il sesso maschile con un rapporto M/F di 4/1 per le cause traumatiche mentre nelle lesioni midollari da cause non traumatiche il rapporto M/F è di 1,6/1. La fascia media di età più colpita è di 38-40 anni e poi da 60 anni».

Come li curate psicologicamente?

«A causa dell'immediatezza con cui insorge la lesione midollare, la reazione psicologica a questo drammatico e totale cambiamento della propria vita è devastante e varia a seconda delle caratteristiche individuali del soggetto, del tipo di cultura e della possibilità di supporto da parte della famiglia e degli amici. Il nostro Centro Spinale si avvale della presenza costante di una psicologa che si prende cura dei pazienti fin dal momento del ricovero e li accompagna in tutto il percorso riabilitativo con il coinvolgimento dei familiari fino al reinserimento sociale».

Come funziona l’Unità spinale dell’Ospedale marino?

«L'Unità spinale di Cagliari prende in carico persone con lesione midollare provenienti prevalentemente dai reparti di Rianimazione e di Neurochirurgia di tutta la Sardegna dopo l'evento lesivo offrendo un'assistenza adeguata e un trattamento globale avvalendosi di un'equipe multidisciplinare che comprende diversi specialisti (fisiatri, internisti, urologi, neurologi e anestesisti), fisioterapisti, infermieri e oss con esperienza ventennale nel campo della mielolesione,  stilando un progetto riabilitativo personalizzato che ha come obiettivi sia il recupero che il raggiungimento della massima autonomia possibile in base al livello di lesione. L'Unità Spinale si occupa inoltre del reinserimento familiare e sociale della persona con lesione midollare».

Un momento della XIV giornata della persona con lesione midollare che si è svolta il 4 aprile 2023 all'Ospedale marino di Cagliari
Un momento della XIV giornata della persona con lesione midollare che si è svolta il 4 aprile 2023 all'Ospedale marino di Cagliari
Un momento della XIV giornata della persona con lesione midollare che si è svolta il 4 aprile 2023 all'Ospedale marino di Cagliari

Lo sport è l’antidoto giusto per combattere soprattutto gli effetti psicologici devastanti per chi ha subito lesioni spinali. Per questo il 4 aprile di ogni anno si celebra la giornata della persona con lesione midollare, giunta alla quattordicesima edizione. L’elisuperficie dell’ospedale del Poetto e una splendida giornata primaverile hanno accolto pazienti, medici e autorità.

Dottoressa Coroforo com’è andata la manifestazione?

«Il presidente del Coni Bruno Perra ha ribadito che l'esercizio fisico e quindi lo sport è un valido strumento di educazione per condurre uno stile di vita attivo nonostante la disabilità sottolineando i benefici sia dal punto di vista prettamente fisico ma soprattutto relazionale e psicologico. Il commissario del Cip (Comitato italiano paralimpico) Simone Carrucciu ha contribuito in modo determinante alla formazione e all'avviamento allo sport delle persone con disabilità e prima della pandemia grazie ad una convenzione fra la nostra azienda e il Cip con il suo intervento abbiamo potuto attivare l'attività sportiva già durante il ricovero in Unità Spinale per cui i nostri pazienti hanno praticato scherma, tiro con l'arco, tennis tavolo e ci proponiamo di poter riprendere al più presto tali attività. Inoltre, grazie alla collaborazione e al supporto della classe Hansa 303 rappresentata come consigliere nazionale dalla campionessa di vela  Cristina Atzori che ha portato i saluti oltre che della Federazione vela 3 zona anche del presidente Fiv Corrado Fara, è stato collocato nello spazio antistante l'Unità Spinale un simulatore opportunamente adattato di barca a vela su cui sono stati posizionati i pazienti con l'ausilio di un sollevatore e ai quali è stato spiegato come governare una barca a vela con l'auspicio di poter introdurre lo sport vela fra gli altri sport che i pazienti con lesione midollare già praticano. La giornata è stata animata dalla presenza della Banda Musicale della Brigata Sassari molto apprezzata da tutti i partecipanti grazie alla cortese disponibilità del comandante di reggimento colonnello Alessio Argese».

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