Nel blu dipinto di blu. Una passeggiata immersi nelle profondità degli oceani per passare dai pesci che nuotano nelle acque temperate del Pacifico o dell’Atlantico fino a quelle tiepide dell’Oceano Indiano e dei Caraibi: il tunnel sottomarino, che collega i due ambienti dedicati all’habitat degli oceani è una delle attrazioni dell’Oceanografic di Valencia, l’acquario più grande d’Europa, titolo che ha strappato nel 2003 a quello di Genova. In questo momento con 26 milioni di litri d’acqua, 100mila metri quadrati di esposizione, 500 specie di animali e 45mila esemplari è anche – per dimensioni (calcolate in volume d’acqua) – il terzo del mondo dopo due colossi asiatici, il Chimelong Ocean Kingdom a Hengqin in Cina, 49 milioni di litri, (che però ha un terzo degli esemplari rispetto a Valencia) e il Sea Aquarium di Singapore che in 45 milioni di litri d’acqua conta ben 100mila esemplari di 800 specie diverse. L’acquario di Genova, inaugurato nel 1992 per le Colombiadi con la firma di Renzo Piano, che l’ha immaginato come una nave in procinto di lasciare le acque del Porto vecchio, resta comunque tra i primi tre in Europa e i primi dieci del mondo con sei milioni di litri d’acqua, 70 vasche e 15mila esemplari di 400 specie diverse.

L’architettura

Sfida architettonica per edifici spesso arditi e insieme luogo di divulgazione (e attività concrete di conservazione) per la tutela del mare: sono due elementi che contraddistinguono quasi tutti gli acquari del mondo, una delle attrazioni più visitate dai turisti. Da Genova a Valencia, da Barcellona a Lisbona, molte delle grandi città portuali europee hanno investito risorse in un grande parco marino. L’Oceanografic di Valencia è inserito nella Ciutat de les Arts i les Ciències, realizzata in un’area abbandonata e degradata nella quale si trovava il letto del fiume Turia prosciugato dopo una devastante inondazione. Il progetto è elaborato sulla base di quello che era stato predisposto dall’architetto madrileno Felix Candela mentre quello più complessivo della monumentale e avveniristica Città della scienza è firmato da Santiago Calatrava ed è entrato ormai tra i simboli della città spagnola.

La città delle Arti e delle Scienze a Valencia
La città delle Arti e delle Scienze a Valencia
La città delle Arti e delle Scienze a Valencia

Gli habitat marini

Entrare nell’acquario significa iniziare un viaggio tra i principali ecosistemi marini ricostruiti in nove torri su due piani, immergendosi tra Antartico, Artico, Oceano temperato e tropicale e Mediterraneo e passando per i paesaggi costieri delle isole e delle zone umide. Al Mediterraneo, il mare nostrum sempre più in pericolo, sono dedicate sette vasche diverse  per 7400 specie inserite negli habitat a diverse profondità.  I boschi di alghe giganti della costa californiana e i fondali della penisola di Izu in Giappone sono tra gli ambienti degli Oceani, due torri sottomarine con un unico acquario di 7 milioni di litri uniti da un tunnel con un suggestivo effetto immersione. Con un tuffo nel gelo dell’Artico e dell’Antartico si fa la conoscenza dei trichechi, dei beluga e dei pinguini. Star di quest’area è il piccolo beluga Kylu nato il 15 novembre 2016, unico caso in Europa. L’omaggio al Mar Rosso è spettacolare con un’installazione in un auditorium per 400 persone. Da record europeo anche il delfinario con cinque piscine e 26 milioni di litri d’acqua dove i popolari cetacei danno spettacolo più volte al giorno ma sono anche oggetto di importanti studi scientifici. E nel blu dipinto di blu si può anche cenare nell’esclusivo ristorante in un ambiente sottomarino circondati dai pesci (non destinati, in questo caso, a finire in pentola).

Gli ambienti del Mediterraneo
Gli ambienti del Mediterraneo
Gli ambienti del Mediterraneo

Il centro scientifico

All’interno dell’acquario, come accade in quasi tutte le strutture di questo tipo, compresa quella di Genova, opera un centro scientifico. In questo caso si tratta della Fondazione Oceanografic che ha l’obiettivo di migliorare la conservazione delle specie e del loro habitat naturale attraverso la ricerca, il ripristino degli ecosistemi danneggiati e il salvataggio degli animali. Marine animal research è il programma di ricerca della fondazione basato su cinque linee e una riguarda proprio lo stesso impatto dell’oceanografic sui suoi visitatori e la società in generale.

Tra le attività più importanti dal punto di vista della conservazione c’è l’Arca del mar, il centro di recupero della fauna marina che dispone di un servizio di salvataggio 24 ore su 24 in collaborazione con l’Università di Valencia. L’attività riguarda in particolare le tartarughe marine ed è affiancata dall’allevamento in cattività nelle primissime fasi di vita per reintrodurre gli animali quando hanno più possibilità di sopravvivere nell’ambiente naturale.

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