Vive a pochi chilometri da Venezia dopo aver lasciato Muravera lo scorso autunno. Lulù Oliveira, uno dei grandi della storia del Cagliari, racconta della squadra rossoblu di cui resta affascinato, lui che da sempre si sente sardo quando brasiliano e belga (In Brasile è nato, in Belgio ha giocato prima dell'arrivo negli anni Novanta a Cagliari). Una storia bellissima la sua. Giocatore-bomber tra i più forti della storia del Cagliari dopo Gigi Riva, ha giocato con Francescoli, Pepe Herrera, Bisoli, Pusceddu, Firicano, Matteoli, tanto per fare qualche grosso nome. Dopo aver smesso di giocare è rimasto in Sardegna, "sardo" fra i sardi. Ha vissuto per anni a Muravera, ha fatto l'allenatore, ha vinto col Muravera, è stato giudicato e premiato come miglior allenatore italiano di società dilettantistiche. A settembre il trasferimento nel Veneto per fare l'allenatore. "Qui sto benissimo, anche se la Sardegna, Muravera e il Cagliari sono nel mio cuore. Il mio sogno? essere chiamato al Cagliari, magari per curare i ragazzi della scuola calcio. Ora lo ripeto sto bene qui, poi si vedrà". Lo abbiamo sentito questa mattina. "Ciao, Lulù, sai il Cagliari ha compito cento anni. Vuoi fargli auguri". E lui, uomo gentleman non si è tirato indietro. Ecco l'intervista...

Antonio Serreli
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