Cento auto, con al massimo quattro persone a bordo, si sono ritrovate stamattina intorno alle 9 a Losa, Abbasanta, per difendere la sanità della provincia di Oristano.

Grandi striscioni sulle vetture ribadivano la necessità di difendere i presidi ospedalieri di Ghilarza, Bosa e Oristano. Le richieste: sollecitare la riapertura del punto di primo intervento del Delogu, la riorganizzazione della rete provinciale della sanità pubblica e il completamento delle piante organiche e dei servizi degli ospedali di Oristano, Ghilarza e Bosa. Il corteo ha occupato il tratto di 131 compreso tra Abbasanta e Paulilatino.

Ad aprire il lungo serpente di vetture l'auto del sindaco di Ghilarza Alessandro Defrassu, lo ha stabilito il Comitato organizzatore della manifestazione. Defrassu è stato l’unico dei sindaci della zona a essersi dimesso rispondendo all’appello del Comitato.

Gli organizzatori Raffaele Manca, Livio Deligia e Immacolata Boeddu hanno dichiarato: “Non è facile, per un sindaco di periferia, sostenere e vivere la lotta, dura e quotidiana, contro tutto e contro tutti per difendere il diritto alla sopravvivenza della propria comunità e del territorio di appartenenza. Il sindaco di Ghilarza, lasciato desolatamente solo dai suoi colleghi nella scelta delle dimissioni, ha fatto tale passo, per poter denunciare con più forza la mancata riapertura del Presidio di Primo Intervento del Delogu e il mancato rilancio della rete di sanità pubblica provinciale e dei suoi tre ospedali”.

Stamattina sono arrivati anche da Oristano, Cuglieri per chiedere che l'assistenza sanitaria sia un diritto per tutti.
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