Quelle sei macchine parcheggiate, accanto a quella del sacerdote, nel piazzale della parrocchia San Pio X di Iglesias, hanno fatto gridare allo scandalo.

Qualcuno, stamattina, era convinto che la chiesa fosse affollata durante la celebrazione (trasmessa in diretta su Facebook) della domenica delle palme. E ha chiamato gli agenti della Polizia locale i quali, con imbarazzo, si sono presentati in chiesa per verificare se ci fosse una violazione delle norme per il contenimento del contagio da coronavirus.

Ma era tutto a posto. E il parroco, don Giorgio Fois, si è sfogato postando un video su Facebook. Per raccontare la vicenda. “Non create allarmismi”, ha esortato esprimendo tutta la sua indignazione.

Con lui, stamattina, c'erano soltanto altre 6 persone. Quelle previste - sulla base del documento del Ministero dell'Interno sottoscritto dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) - per le celebrazioni.

Un documento (ripreso in questi giorni anche dal vescovo di Iglesias nella comunicazione ai sacerdoti) nel quale si elencano le figure che possono essere presenti, oltre al celebrante che presiede: diacono, inserviente all’altare, un lettore, un cantore e un organista, e gli eventuali operatori per la trasmissione delle celebrazioni attraverso i media.
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