"Siamo stufi e abbiamo paura per la nostra salute. È da anni che viviamo con questo incubo".

Nella saletta della biblioteca di Mandriola, stasera affollatissima, il coro è unanime. I residenti delle borgate marine di San Vero Milis sono stati ricevuti dal sindaco Luigi Tedeschi dopo l'ennesima ordinanza che vieta l'utilizzo dell'acqua lungo la costa perché non potabile.

"Capisco bene il problema - commenta il primo cittadino -, ma stiamo facendo di tutto per cercare di risolvere questa situazione che dura ormai dal 2010. Una cosa è certa però: da noi Abbanoa non entra".

È tutta colpa dei troppi trialometani presenti nell'acqua che arriva dai pozzi di Is Benas.

"Queste sostanze chimiche e dannose si formano a causa di una reazione tra il cloro che mettiamo noi e le materie organiche presenti nell'acqua - spiega Luigi Tedeschi, sindaco di San Vero Milis dove l'acqua viene gestita autonomamente -. Da pochissimo tempo però abbiamo installato un nuovo cloratore in grado di trattare solo l'acqua che effettivamente serve. Ora in sostanza la quantità di cloro è quella necessaria per quella portata. Non di più".

Il numero dei trialometani nelle borgate marine di Mandriola, Sa Rocca Tunda, S'Arena Scoada, Putzu Idu e Su Pallosu ormai da anni supera la soglia consentita in Italia, quindi lo 0,30 nanogrammo per litro. "Per questo ogni volta sono costretto a vietare l'utilizzo dell'acqua per scopi alimentari - spiega il sindaco -. Capisco le preoccupazioni di tutti, ma spero che questo metodo sia quello risolutivo".

Intanto nelle borgate marine l'utilizzo dell'acqua è ancora vietato. Le ultime analisi effettuate risalgono al 14 gennaio. Ora il Comune è in attesa di conoscere il risultato.
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