«Ciao Roberto, se sei d’accordo mia madre ha deciso di provare a fare una sua versione del tuo pezzo». Queste poche parole, contenute in una mail scritta nel 2021 dal produttore Massimiliano Pani, hanno fatto sì che Roberto Casu, cantautore di Carbonia, arrivasse a una certezza granitica: i sogni coltivati da ragazzo si possono avverare anche a 54 anni. Già, perché la madre in questione era Mina, alias la tigre di Cremona, alias il mostro sacro della musica italiana che con un sì e con la sua voce può cambiare la vita di un artista.

La canzone

«Ancora oggi sono un po’ incredulo e mi chiedo se davvero questo piccolo miracolo sia accaduto», racconta Roberto Casu che con il suo brano “Per dirti t’Amo” fa parte del 107esimo Lp di Mina dal titolo “Gassa d'amante” che da ieri è a disposizione dei milioni di fan della cantante. «A 84 anni rimane la meta artistica di chiunque scriva canzoni», aggiunge Roberto che è appena tornato dalla Milano Music Week dove è stato invitato a un emozionante ascolto al buio aperto proprio dalla voce di Mina. «Quando ho appreso che il mio brano era il terzo dell’album e che il video era proprio del singolo “Per dirti t’Amo” sono rimasto in piedi a fatica e ho abbracciato la mia compagna – racconta – era il sogno di una vita che si realizzava». Quel brano lo aveva mandato a Massimiliano Pani nel 2014: «Dal 2013, dopo che le vicissitudini della vita mi avevano allontanato per 15 anni dalla musica portandomi a svolgere tutt’altro lavoro – racconta - avevo deciso di ricominciare a dedicarmi alla musica a tempo pieno. Così, dopo un periodo trascorso in Francia, a Strasburgo, ero riuscito a completare un disco e l’avevo mandato a vari produttori tra cui Massimiliano Pani». Che, prima fase del miracolo, gli ha risposto dopo pochissimo tempo con una e-mail: «Il disco mi è piaciuto – ha scritto – ti va di provare a scrivere un pezzo per mia madre?». Roberto ricorda che la sera stessa era già al lavoro: «Le parole sono venute fuori come per magia – racconta – ci ho messo tutto me stesso, volevo che arrivasse ciò che sentivo. È stato un lavoro delicato e forte allo stesso tempo, volevo davvero arrivare al cuore di Mina. È lei che sceglie i pezzi tra le migliaia che le arrivano e io volevo essere la sua scelta».

L’attesa

Dopo un primo responso positivo da parte del figlio è arrivato il momento più lungo, l’attesa della scelta finale. «Elisa, firma illustre dell’album di Mina, ha raccontato che lei ha aspettato 20 anni, quindi ero preparato a una lunga attesa - continua – così ho continuato con la mia vita cercando di non pensarci troppo, per scaramanzia». Poi, nel 2017, un’altra mail di Pani: «“Ti proponiamo un contratto”, diceva. Quando è arrivato ho firmato prima ancora di leggerlo. Poteva esserci scritta qualsiasi cosa, era un contratto per lavorare per Mina, per me era sufficiente. Poi il tempo è come volato sino alla mail 2021 e poi alla Milano Music Week dove il sogno è diventato realtà».

A casa

Roberto non si monta la testa anche se sa che questo piccolo miracolo potrebbe aprire la porta a nuove collaborazioni. Per ora continua a lavorare a altri progetti come quelli che gli avevano già dato grandi soddisfazioni: «Il mio primo video lo aveva realizzato un caro amico, Carlo Pirchio, si intitolava “Paura” ed era dedicato a Alfredino Rampi – ricorda – aveva ricevuto molti apprezzamenti. Così come la musica realizzata con bravissimi musicisti amici come Fabio Bellia, Andrea Tuveri, Gianluca Pitzalis, Francesco Peddoni, Carla Cocco e tanti altri. Tra i miei obiettivi, se riuscirò a vivere di musica, c’è quello di realizzare un centro dedicato ai giovani di Carbonia visto che ho provato sulla mia pelle quanto può essere complicato accedere alle strutture pubbliche come il teatro Centrale. Ho vissuto una piccola odissea, vorrei invece che un domani ci fosse la strada spianata per chi vuole provare a vivere di musica».

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