Allarme virus, niente Panda Raid per Musu-Nonnis della Porto Cervo Racing
Salta la partecipazione degli equipaggi italiani alla competizione con destinazione MaroccoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sfuma la partecipazione dell'equipaggio sardo al dodicesimo Panda Raid. Fabrizio Musu e Igor Nonnis della Porto Cervo Racing, che avrebbero dovuto gareggiare col numero 390 nella sfida sportiva e benefica che li avrebbe visti partire da Madrid e raggiungere Marrakech in sette tappe (di cui sei cronometrate), il prossimo sei marzo non saranno al via, così come tutti gli altri iscritti italiani.
Gli organizzatori hanno invitato i driver provenienti dal Bel Paese a non partecipare per via dei rischi legati alla diffusione del Coronavirus. L'appuntamento, che era stato presentato due giorni fa a Cagliari presso la sede dell'Assessorato Regionale allo Sport, è reso unico e speciale dal fatto che ogni equipaggio ha il dovere di trasportare un minimo di 50 chilogrammi di materiale scolastico o altri beni analoghi a donare alle popolazioni locali. L'organizzazione del Panda Raid, infatti, supporta iniziative ambientali e educative nei luoghi attraversati dalla corsa. "Ci sono cose più grandi di noi e, malgrado il nostro entusiasmo e gli impegni economici presi, saremmo di fatto obbligati alla non partecipazione alla gara", ha commentato Mauro Atzei, presidente della Porto Cervo Racing. "È una grande delusione, soprattutto dopo la bellissima e partecipata conferenza stampa di presentazione, in cui abbiamo sentito l'entusiasmo attorno ai nostri portacolori Fabrizio Musu e Igor Nonnis e il sostegno di tanti appassionati. Dobbiamo essere realistici e fare un grande atto di responsabilità nei confronti del paese che ci avrebbe ospitato e anche nei confronti delle nostre famiglie. Ecco perché, malgrado tutto, faremo la parte della gara più bella e coinvolgente: faremo di tutto per fare arrivare il materiale e i contributi raccolti ai bambini dei villaggi del deserto e di Marrakech".
La Porto Cervo Racing, grazie al contributo degli sponsor e dell'Associazione "Gli amici di Nemo", aveva raccolto un cospicuo quantitativo di materiali scolastici da inviare in Marocco, ben oltre quelli che i due piloti sardi avrebbero potuto trasportare a bordo della Fiat Panda del 1995 che avrebbero impiegato in gara, e per questo la scuderia di Arzachena già si stava attivando per inviare sul posto tutti i beni raccolti attraverso altre vie.