Mancati pagamenti da parte di Cellino, il Brescia scompare dopo 114 anni di storia
Il club perde status professionistico e licenza: non sarà iscritto al campionato di Serie CPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Brescia Calcio, società fondata nel 1911, non esiste più. Ha perso lo status professionistico e la licenza, di conseguenza non sarà iscritto al campionato di Serie C 2025-2026, per il quale il presidente Massimo Cellino aveva presentato domanda la scorsa settimana. Il Consiglio Federale «prende atto della intervenuta non concessione alla società Brescia Calcio della licenza nazionale per la stagione 2025-2026 e della conseguente non ammissione al campionato di Serie C 2025-2026», è scritto in un comunicato.
Nella sua decisione, la Figc dettaglia le numerose violazioni amministrative e i mancati pagamenti che hanno portato a questa decisione. L’ex presidente del Cagliari Massimo Cellino, proprietario del club lombardo dal 2017, aveva tempo fino al 6 giugno per versare parte degli otto milioni di euro di arretrati fiscali e altri pagamenti in ritardo. Il Brescia è stato penalizzato di otto punti (quattro in questa stagione, quattro nella prossima) per queste violazioni amministrative, motivo per cui il club era retrocesso in Serie C (con il clamoroso “salvataggio” della Sampdoria, che aveva perso la Serie B sul campo e l’ha ritrovata con i playout poi vinti con la Salernitana).
In 23 stagioni di Serie A (l'ultima nel 2019-2020), il Brescia ha ottenuto il suo miglior piazzamento con l'ottavo posto nel 2000-2001. La sua maglia è stata indossata, tra gli altri, da giocatori come Roberto Baggio, Alessandro Altobelli, Andrea Pirlo e Luca Toni, così come da Pep Guardiola.
(Unioneonline)