Caprile blinda la porta del Cagliari: «Pochi club al mondo rappresentano così un popolo, giocarci è un vanto»
Il portiere rossoblù: «Sarò sempre grato a questo club, mi ha permesso di rimettermi in gioco»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ha blindato la porta del Cagliari con le sue parate e adesso punta il big match di sabato con l'Inter. Squadra che, stando alle voci di mercato, l'avrebbe iniziato a osservare come successore di Yann Sommer. Ma il presente di Elia Caprile è rossoblù, e non ritiene certo sia una tappa di passaggio: «Sarò sempre grato a questo club: l'ho scelto con tanta voglia di rimettermi in gioco», ha detto a Radio Tv Serie A. «Giocare per il Cagliari significa rappresentare un’isola intera. È una responsabilità, ma non una pressione: è una gioia, un vanto. Sono poche le squadre al mondo che possono rappresentare una regione e un popolo, è un aspetto che ti rende ancora più attaccato alla squadra».
Il 2025 di Caprile era cominciato al Napoli, dove era la riserva di Alex Meret. Poi lo scambio di prestiti con Simone Scuffet e, a metà giugno, il riscatto del Cagliari che ora ha un patrimonio fra le mani. Con prestazioni sempre convincenti e pochissimi errori. «I complimenti fanno piacere, vuol dire che sto lavorando nel modo giusto. Dallo scorso gennaio il Cagliari mi ha dato la possibilità di tornare a essere protagonista e giocare con continuità, ora penso soltanto ad allenarmi ogni giorno e aiutare la squadra a raggiungere il nostro obiettivo».
Fra le note liete di questo inizio di stagione del Cagliari c'è l'impatto che ha avuto Fabio Pisacane alla sua prima da allenatore in Serie A. Per Caprile il tecnico ha avuto un ruolo non secondario nella partenza positiva dei rossoblù: «Il mister è molto esigente con noi, ma se gli dai tutto sa anche venirti incontro. È giovane, è stato calciatore sino a qualche anno fa e ha un rapporto molto schietto con noi: ci sta dando una grossa mano». Il portiere non guarda la classifica, nonostante sia ottima: «Siamo partiti bene, ma tra di noi - come dice il mister - diciamo di dover tenere i piedi ben ancorati a terra e continuare a lavorare. Solo col lavoro ci toglieremo certe soddisfazioni: l’obiettivo primario è raggiungere il prima possibile la salvezza».
L'anno solare per Caprile si concluderà con un altro momento indimenticabile. «A novembre io e la mia compagna Emily diventeremo genitori: manca davvero poco, siamo in attesa di Edoardo e non vediamo l’ora. Si aprirà per noi un percorso nuovo di vita, a volte anche magari complicato ma comunque bellissimo».