A 56 anni può affermare a pieno titolo di aver scalato i vertici del calcio professionistico. È un sardo di successo Mauro Balata, avvocato originario di Calangianus, presidente della Lega Serie B dal 2017. A fine gennaio, nella partita Cremonese-Venezia, ha celebrato l'avvento del Var, per ora offline, anche tra i cadetti. E, benché Roma sia ormai la sua città adottiva - è arrivato nella Capitale dopo essere diventato cassazionista e lì ha avviato uno studio di successo -, non ha mai dimenticato la Sardegna, lo scrigno delle sue radici, dove conserva amicizie profonde e rapporti strettissimi con il calcio regionale: "L'Isola, per emergere, deve usare quelle che sono le sue caratteristiche: ostinatezza e coerenza. Sono anni decisivi, di cambiamento anche nello sport. I valori torneranno a recitare un ruolo fondamentale», ama ripetere.

Di recente, in occasione di un incontro per la presentazione della Divisione del calcio paralimpico e sperimentale, discutendo con alcuni ragazzi arrivati - dopo un lungo viaggio - dalla Sardegna, ha sottolineato anche la necessità e "l'importanza di una continuità territoriale scarsamente assicurata a quelle realtà sportive che arrivano da un'isola sempre più difficilmente collegata con il resto della nazione, creando problemi e obbligando a sacrifici enormi". Sostenendo con forza anche un altro aspetto: "L'insularità è di per sé una condizione di disagio oggettivo che deve essere superata e riequilibrata con forza e con lungimiranza".

Balata, nella passata stagione, ha superato senza scomporsi il caos legato ai ripescaggi mancati e quello, a campionato concluso, legato alla decisione di non posticipare i playoff e di considerare il Palermo retrocesso. Sta cercando di riformare il campionato cadetto, l'avvocato di Calangianus, mantenendo sempre in primo piano la valorizzazione dei giovani: "La B è il bacino di provenienza dei talenti, è il campionato senza il quale i club di A non potrebbero esprimere il valore dei propri vivai, ma anche un vero e proprio serbatoio per le Nazionali federali. Per ottenere questo riconoscimento c'è la volontà di affrontare alcuni temi strategici anche con il neopresidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino", ha spiegato in una recente intervista a L'Unione Sarda. "Penso a un futuro nel quale il calcio diventi il vero traino di crescita dell'intero Paese, capace di restituire la fiducia nelle proprie capacità, quelle stesse che ci vengono riconosciute da tutto il mondo. Con la passione, con l'entusiasmo, con la volontà del fare e quella riscoperta dei valori che ci hanno reso nel tempo unici. Sono molto soddisfatto di quanto fatto finora. Si deve e si può continuare nella direzione che ha permesso a questa governance di raggiungere una crescita economica costante e a doppia cifra. Con determinazione e passione abbiamo nel mirino obiettivi quali la sostenibilità economica, perseguita attraverso l'aumento dei ricavi e un'attenta e trasparente ridistribuzione degli introiti intercettati sul mercato".

Sposato, due figli, l'avvocato di Calangianus ha ricoperto ruoli importanti in Federcalcio, come quello di procuratore federale interregionale. Tra i riconoscimenti, ha ottenuto l'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica nel 2014. È stato inoltre insignito della Stella al merito sociale "per i valori etici e innovativi con cui persegue gli obiettivi per strutturare il sistema del calcio professionistico basato su legalità, trasparenza, sostenibilità e condivisione". Ha vinto il premio "Maestrelli" per fair play e correttezza e il premio nazionale "Sportilia", che celebra i valori dell'etica dello sport. Vanta anche un'attività accademica di riguardo, visto che collabora, come commissario d'esame della cattedra di Diritto Costituzionale Comparato, con le Università per stranieri di Perugia e con quella di Siena.

Ma la Sardegna, per Balata, resta un punto fermo: "Torno appena posso, è la mia terra di origine: ha valori e luoghi straordinari oltre", conclude, "al mare più bello al mondo".
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