I numeri non mentono: la squadra di Pasquini non sa gestire l'ultimo quarto e i supplementari.

Un problema che si è ingigantito anziché essere risolto: la sconfitta a Reggio Emilia di ieri sera (65-63) è la quinta consecutiva in volata.

In tutto sono sette le vittorie gettate alle ortiche con il crollo nell'ultima frazione o nel supplementare.

Un problema che stigmatizza anche il presidente Stefano Sardara con un richiamo duro verso tecnici e giocatori: "Da questo momento, per squadra e staff è di rigore assoluto la concentrazione, occorre essere focalizzati al massimo e non inciampare in blackout e cali di attenzione che compromettono i risultati. Il lavoro del gruppo è sotto la lente della società, i mezzi li abbiamo tutti e il lavoro dovrà andare prioritariamente in questa direzione. Non possiamo permetterci queste défaillance, i jolly per i cali di concentrazione sono finiti".

A Bologna i biancoblù hanno incassato nell'ultimo quarto un parziale di 23-12 con la partita ancora viva, dato che il terzo quarto li vedeva sotto solo di 6 punti.

A Cremona hanno iniziato l'ultimo minitempo dal -4 e preso un break di 28-17. Il successo in volata in casa della capolista Brescia (79-78 con libero di Bamforth) e la vittoria su Pistoia per 88-81 sembravano avere rovesciato la tendenza. Invece la gestione dei finali di partita è peggiorata.

A parte il supplementare perso a Venezia, c'è il disastro combinato in casa contro Avellino: dal +7 del terzo quarto al pareggio e quindi 4-11 nell'overtime.

Contro Pesaro è stato fatale il 23-21 dell'ultimo quarto.

A Cantù nuovo vantaggio sperperato: dal +11 del 30' alla parità e quindi ancora un supplementare perso.

Contro Reggio Emilia stesso copione: +11 al 29', +7 alla fine del terzo quarto e ultima frazione che si è conclusa 17-8 per gli emiliani.

Quanto costa l'incapacità di chiudere le partite? Tantissimo, basti dire che nel computo tra punti segnati e punti subiti la Dinamo esibisce un ottimo +57.

Venezia ha solo +39, ma ha vinto quattro gare in più ed è nel quartetto di testa proprio perché ha saputo gestire meglio i finali in volata e i supplementari.

Il limite del Banco di Sardegna va diviso tra allenatore e giocatori, con Hatcher sicuramente il più deludente perché è il veterano della squadra coi suoi 34 anni e a questo punto meglio dare più spazio a Marco Spissu che ha dimostrato di saper incidere di più in regia, ma soprattutto oggi compie 23 anni e può solo migliorare.

Il dubbio è se possa bastare il rientro di Rok Stipcevic per cambiare qualcosa, o se occorra tornare sul mercato.

Giampiero Marras

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