Prelevò più di mezzo milione a persone fragili: condannata l’ex amministratrice di sostegno infedele
Il Gup ha inflitto 7 anni e 6 mesi a Roberta Barabino e 4 anni e 2 mesi al marito per l’uso del denaro illecito per la ristrutturazione di due b&bPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Gup del Tribunale di Nuoro, Giovanni Angelicchio, ha condannato l’ex amministratrice di sostegno Roberta Barabino a 7 anni e 6 mesi, riconoscendo la continuazione con la precedente condanna definitiva a 5 anni (sempre per peculato ma ai danni di altre persone fragili) e aggiungendo quindi 2 anni e mezzo per i nuovi fatti contestati al riguardo di 7 anziani per un valore complessivo di fondi distratti pari a 540 mila euro. Il giudice ha accolto la linea prospettata dalla difesa rappresentata dagli avvocati Gianluca Sannio e Antonio Secci, che avevano parlato di un unico disegno criminoso con quello già giudicato. L’imputata è anche stata assolta da una parte degli oltre 1300 capi d’accusa contestati relativi ai prelievi e l’ipotesi di peculato.
Nella stessa vicenda è stato condannato anche il marito della donna, Antonio Francesco Coinu a 4 anni e 2 mesi accusato di utilizzo di denaro illecito proveniente dalle vittime e utilizzato alla ristrutturazione di due B&B. Per questi fatti la Procura aveva sollecitato la condanna 7 anni e 6 mesi per la Barabino, e 4 anni e 6 mesi per Coinu.
Barabino, è ritenuta dalla Procura un’amministratrice infedele, accusata di aver distratto fondi affidati per la cura di persone fragili e di aver utilizzato i conti degli assistiti come un proprio conto personale. Questa condanna ridetermina quindi quella già definitiva a 5 anni, inflitta sempre in abbreviato dal Gup di Nuoro, mentre l’altro giudicato a 7 anni e 8 mesi pende in appello davanti al Tribunale di Sassari. Altri procedimenti, invece, sono ancora in corso davanti al Gup di Nuoro.
