Le fiaccole accese, gli attivisti che salgono e scendono dalla croce salvifica in segno di liberazione, quella dell’Isola dalle pale eoliche. È il racconto della conclusione di una giornata che, in Consiglio regionale, ha conosciuto la sua fase politica più concreta intorno alle 11.20, quando dall’opposizione tre consiglieri hanno fatto notare che la Legge di Pratobello, forte delle sue 211mila firme, non può essere ignorata.

“Pratobello 24 l’unica legge”, era il messaggio messo nero su bianco in uno striscione esposto dai consiglieri regionali di Forza Italia Angelo Cocciu, Pietro Maieli e Gianni Chessa, chiedendo la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare. «Non è all’ordine del giorno, non abusate della mia pazienza», la replica del presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, prima dell’interruzione della seduta per circa mezz’ora. Alla ripresa dei lavori, dopo qualche momento di tensione, il Consiglio regionale ha votato il passaggio agli articoli del ddl della Giunta sulla Variazione di bilancio.

Il presidio è proseguito anche ieri, forte di un maggior numero di adesioni rispetto all’esordio. Tra i manifestanti della prima ora c’è l’avvocato Michele Zuddas, al secondo giorno di sciopero della fame: «La nostra protesta andrà avanti a oltranza fintanto che la legge non approderà in Consiglio», ha detto Zuddas. «Dalla prossima settimana sposteremo il presidio in viale Trento. È un segnale che vogliamo dare alla presidente Alessandra Todde: non molleremo di un centimetro».

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