"Siamo qui per sostenere Matteo Salvini, che in questo periodo è evidentemente sotto attacco".

C'è anche Michele Pais, la bandiera sarda annodata sulle spalle, tra la folla che ha acclamato Matteo Salvini in piazza Duomo a Milano per l'appuntamento più importante della campagna elettorale della Lega, in vista delle Europee del prossimo 26 maggio.

"La Sardegna ha moltissimi diritti ancora da rivendicare - scandisce il presidente del Consiglio regionale -. Non vogliamo privilegi ma vogliamo che venga garantita una condizione di insularità che purtroppo è stata negata per troppo tempo. Persino per prendere un aereo e venire qui - continua - ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, abbiamo toccato con mano le difficoltà di oltrepassare il Tirreno".

"Questa - la conclusione - è una manifestazione per la libertà. Anche della Sardegna".

Milano, Salvini e i sovranisti in piazza Duomo
Il palco allestito davanti alla cattedrale
Decine di uomini delle forze dell'ordine schierati
La piazza blindata
I controlli
Il "filtro" con metal detector
Presenti media e tv da ogni parte d'Europa
E non mancano i contestatori, che hanno appeso gli ormai tradizionali striscioni ai propri balconi
La delegazione sarda
Bandiere e striscioni
I militanti sardi in centro, guidati dal governatore Solinas (Foto L.P.)
Cartelli di contestatori
La protesta di un gruppo di giovani è stata pacifica
Tanti striscioni fai da te
Il cordone di sicurezza (Foto L'Unione Sarda - Frigoli, D'Errico)

Pais, assieme al presidente della Regione Christian Solinas, ha sfilato con l'intero gruppo consiliare "Lega Salvini Sardegna", il commissario regionale Eugenio Zoffili, l'assessore della Sanità Mario Nieddu e il deputato Guido De Martini, tra decine di bandiere e dietro lo striscione con lo stemma del Carroccio e dei Quattro Mori.

"È stato un corteo bellissimo - racconta Michele Ennas, consigliere regionale della Lega -. Un importante segnale di unione, di vicinanza, di volontà di cambiamento per queste elezioni europee. Bisogna uscire dalle regole che guardano soltanto alla finanza e ai mercati, ma capire quali sono i bisogni delle singole comunità, le diversità che ci sono tra i singoli Stati e fare una vera Unione europea dei popoli così come doveva essere, così come la volevano i padri fondatori. La maggioranza dei sardi è con noi, vuole questo cambiamento".

Angelica D'Errico

(Unioneonline)
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