Fine vita, il Campo Largo fiducioso nella Consulta: «La legge non sarà bocciata»
La maggioranza difende il provvedimento: «Fino alla pronuncia è applicabile. Non siamo andati oltre quanto stabilito dalla Corte Costituzionale»Il Consiglio regionale (Archivio)
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«Non siamo andati oltre quanto stabilito dalla Corte Costituzionale nel 2019, abbiamo solo creato le condizioni per rendere operativa la sentenza utilizzando le prerogative regionali».
La maggioranza difende la legge sul Fine vita approvata mercoledì e che, secondo il centrodestra, sarà sicuramente impugnata dal Governo e, a seguire, cassata dalla Corte Costituzionale. Sull’alta probabilità di ricorso sono tutti d’accordo ma, dal punto di vista del Campo largo, non è così scontato che la Consulta bocci la legge.
La difesa
«Noi abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per evitare impugnazione e cassazione del provvedimento», spiega la presidente della commissione Sanità Carla Fundoni (Pd). Posto che, aggiunge il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, «un’eventuale impugnazione non è la fine del mondo. Il fatto che sia di nuovo la Corte Costituzionale a decidere su una legge che rende operativa una sentenza della Corte stessa, non è un problema». Anche perché, «fino alla pronuncia la legge sarda è applicabile. Non siamo andati oltre quanto stabilito dalla Corte Costituzionale. Certo l’ideale sarebbe che il Parlamento legiferasse in materia». In realtà un disegno di legge sul Fine vita è incardinato nelle commissioni del Senato.