I grandi amori non si scordano, o almeno sarebbe meglio non farlo. Anche perché a volte ritornano per reclamare non soltanto il proprio ruolo che hanno avuto nella “storia” di ciascuno di noi, ma anche la ferma volontà di recuperarlo. E così, chi aveva disdetto la linea fissa Internet domestica «perché tanto uso la connessione del cellulare», complici il telelavoro e la didattica a distanza è dovuto tornare in ginocchio dai provider e riportare il cavo a casa. Colpa della pandemia da Covid-19, che da marzo dello scorso anno ha concentrato a domicilio lavoratori (spesso, entrambi i coniugi) e figli (studenti in Dad) che spesso si sono trovati non soltanto a corto di dispositivi per collegarsi ai sistemi informatici di lavoro e scuola, ma anche ben poca banda di connessione per poterlo fare tutti assieme.

È finita nell’unico modo in cui poteva andare: “bruciati” in pochi giorni i giga a disposizione sulla sim dello smartphone, peraltro tra mille lentezze perché nemmeno il 4G era sufficiente per le esigenze di connessione di un’intera famiglia, si è tornati a Canossa. E nemmeno si era necessaria una scomunica formale, come nel caso del pentimento di Enrico VIII “colpito” da papa Gregorio VII nel primo secolo degli anni Mille: ormai drammaticamente a corto di bytes, dalle compagnie fornitrici di connessione ci siamo andati di nostra spontanea volontà, col cuore in mano (e anche il portafogli). Per dire: “Scusate, mi ero sbagliato, riprendetemi”.

Una piccola “fiammata” delle tariffe per fibra ottica (dove c’è) o Adsl era ovvia, per via della regola sulla domanda e sull’offerta, ma è durata davvero poco. È prevalsa poi, praticamente subito, l’intelligenza commerciale, nel recupero di questa clientela familiare che si credeva persa per sempre, e gli operatori – è una specie di miracolo, in questo settore – si sono davvero fatti concorrenza tra loro. Le nostre tasche se ne sono ben accorte.

Grazie alle promozioni, ormai l’abbonamento a Internet domestico è andato sotto i 24 euro mensili, anche se questo dato riguarda le promozioni. È il risultato di uno studio del sito sostariffe.it, specializzato in questo genere di ricerche, che ha fatto un raffronto tra i prezzi di giugno 2021 e quelli dello stesso mese dell’anno precedente. Ebbene, si scopre che il canone mensile standard è sceso del 7%: da 31,81 euro a 29,74. Un vero “lusso” – nel senso della convenienza per il cliente –, il prezzo della connessione mensile in promozione, malgrado ora costi il 5% in più rispetto a un anno fa: in media, 22,66 euro nel giugno 2020, 23,88 quest’anno.

Ci sono però i costi di attivazione di una linea a fibra ottica o Adsl domestica, e anche qui le cose vanno bene per i consumatori: prima si spendevano 83 euro e mezzo (sempre in media), ora la cifra si è ridotta a 75,17, dunque con un calo del 10%. Ma mentre un anno fa questo contributo iniziale si versava in 18 mesi, ora è diluito in dieci, ma fatti i conti sono sette euro e mezzo al mese. Si può fare.

A parte il piccolo aumento delle tariffe in promozione, dunque, mediamente gli italiani stanno ricevendo bollette più leggere per la connessione Internet domestica, che non lascia “a terra” nessuno in smart working e nella didattica a distanza e ha eliminato le discussioni familiari su chi dovesse disconnettersi momento per momento per lasciare più banda a un altro.

Lo studio di Sostariffe mette però in guardia chi cerca di risparmiare saltando continuamente da un’offerta promozionale a un’altra che si presenta successivamente, perché i provider non sono fessi e spesso impongono penali di cui il consumatore “salterino” non sempre è consapevole. Il passaggio anticipato (rispetto ai termini dell’offerta) a un altro operatore può costare assai caro a chi non ha letto le condizioni di contratto, che spesso contengono penali da pagare in caso di recesso anticipato. Ma forse non è nemmeno il caso di “spaccare il centesimo”, perché tra tanto lutto e dolore la pandemia ha portato con sé anche qualcosa di buono. Nel 2020, con l’esplosione di telelavoro e didattica a distanza, le tariffe per la connessione domestica a Internet si erano praticamente dimezzate, proprio per invogliare gli italiani a tornare al caro, vecchio cavo-dati che fino a pochi anni prima entrava nelle loro case. Perché se capita di scordare un grande amore, nessuno può escludere che un grande amore del passato non si sia affatto scordato di noi. Infatti, i provider della connessione domestica ci ricordavano benissimo. E con grande nostalgia.

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