La ex vigilessa è impiegata al Comune di Roncadella, in provincia di Brescia, ha 55 anni, fa la catechista, è esperta di trekking, ha tre figlie ed è proprietaria, insieme alla secondogenita, di una decina di case sparse tra la Valcamonica e Brescia. La figlia maggiore e quella minore hanno ricevuto in eredità dal padre, morto sotto una valanga, 40 mila euro e la madre le ha quasi costrette a investire quei soldi per ristrutturare alcuni degli appartamenti messi a reddito. 

La primogenita, 27 anni, è impiegata in una Rsa, l’ultima, 19 anni, è una studentessa modello in Economia. La più grande da dieci anni è fidanzata con un musicista suo coetaneo laureato in Psicologia, iscritto al Conservatorio di Milano che suona l’organo nella chiesa parrocchiale e che da qualche tempo è l’amante della sorella minore.

Alla madre delle ragazze non piace quel giovane, la nonna non lo può proprio vedere.

Le due sorelle sono particolarmente chiuse, non frequentano nessuno, le saluti e nemmeno ti rispondono,  frequentano la chiesa e l’oratorio e vogliono molto bene alla secondogenita, solare, socievole, simpatica, con un lieve ritardo cognitivo e per questo molto legata alla madre: vivono in simbiosi.

Nel mese di aprile la ex vigilessa racconta a un’amica di aver dormito per 36 ore di fila dopo aver bevuto una tisana preparata dalla primogenita alla fine di una cena. E chissà se ha avuto il sospetto che si fosse trattato della prova generale del suo omicidio. Fatto sta che a Pasqua si confida con un’amica: ha paura delle figlie.

Ma non è riuscita a difendersi. La notte fra il 7 e l’8 maggio è stata uccisa nella sua abitazione, poi il corpo è stato trasportato in campagna e nascosto. E’ stato ritrovato l’8 agosto, in slip e canotta: era stata sedata e soffocata.

Stando alle accuse che venerdì 24 settembre hanno portato in cella le due sorelle e il fidanzato comune con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, il terzetto avrebbe assassinato la ex vigilessa per una questione di soldi: l’hanno prima stordita con il Bromazepan e poi le hanno impedito di respirare o con un cuscino in faccia o più semplicemente chiudendole le narici, visto che si trovava in uno stato semi-comatoso.

Il movente? La gestione del patrimonio della donna.

La mente di tutto sarebbe il musicista che avrebbe manipolato le dure sorelle. In epoca abbastanza recente aveva accusato la ex vigilessa di spendere troppi soldi per la ristrutturazione degli appartamenti, di fatto intromettendosi in questioni che non lo riguardavano. Non a caso subito dopo la scomparsa della ex vigilessa insieme a sua madre si era sostituito alla donna nell’amministrazione del patrimonio immobiliare andando dagli inquilini per intimare loro di saldare i debiti e consegnare subito i soldi.

Neanche le due sorelle erano d’accordo con le gestione della madre, in particolare non avrebbero voluto investire i soldi ricevuti in eredità dal padre. Gli scontri per motivi di denaro erano frequenti.

Quando, la mattina dell’ 8 maggio, la primogenita denuncia la sparizione della madre lo fa troppo presto. Agli inquirenti dice che la madre è uscita per fare una passeggiata: il poco tempo trascorso desta però immediati sospetti. Ma non se ne rende conto. Insieme alla sorella minore si presenta in televisione, e in lacrime sotto la mascherina lancia un accorato appello: “Vi prego, qualunque segnalazione abbiate su nostra madre, anche se l’avete vista di striscio, per favore ditecelo perché potrebbe servire davvero pochissimo per indirizzare le ricerche nella direzione giusta”.

Ma quando la vicina di casa le dice: “Andiamo a cercarla”, risponde: “Non possiamo, i carabinieri non vogliono”.

Ed è una bugia.

Gli investigatori vogliono vederci chiaro e mettono i  telefoni dei tre sospettati sotto intercettazione. Così scoprono che venti giorni dopo la scomparsa della madre le lacrime hanno già fatto posto ad altro: case da sistemare, affitti da incassare, macchine da comprare, vacanze da fare.

Ma c’è di più: il 31 maggio il musicista al telefono con un amico lancia  l’ipotesi che la ex vigilessa abbia inscenato la sua morte per scappare dai creditori  (che non ha) e che stia in realtà facendo la bella vita altrove. E’ il primo – goffo -  tentativo di depistaggio. Poi c’è il resto: insieme alle due sorelle piazza la scarpa destra della donna lungo il percorso della fantomatica fuga  vicino al luogo in cui, pochi giorni prima, aveva nascosto la sinistra per sbarazzarsene. Non sapeva che gli inquirenti l’avevano già ritrovata.

 I jeans della donna li avevano già buttati in un torrente.

Ma alla fuga non crede nessuno.

Anche perchè le loro dichiarazioni non trovano riscontro. Per esempio: dicono di aver visto la ex vigilessa uscire di casa l’8 maggio intenta a smanettare sul telefonino che, però, a quell’ora non aveva generato traffico. L’app contapassi si era invece attivata dopo le otto: il fatto strano è che il cellulare è stato trovato dagli inquirenti  in cantina, tra la scala e una panca, in un luogo dove non c’è campo. 

E così, poco oltre un mese dopo la scomparsa della donna, a fine giugno la Procura ha iscritto le due sorelle e il musicista sul registro degli indagati. Quando il musicista lo ha saputo si è sfogato con il parroco di Roncola San Bernardo: “Io non c’entro niente, gli inquirenti mi stanno rovinando la vita”. Eppure insieme alle due sorelle si era contraddetto anche riguardo i loro telefonini: mentendo aveva detto di averli venduti alla stazione per fare soldi quando in realtà li avevano resettati.

La studentessa invece era molto preoccupata per le ricerche fatte al computer: lo aveva detto chiaro alla sorella più grande, non sapendo di essere intercettata. Il musicista aveva infatti cercato su un canale crime come uccidere la gente, piante velenose, crimini perfetti, serial killer, torture.

Il corpo della donna è stato trovato l’8 agost  vicino alla pista ciclabile di Temù, lungo l’argine del fiume Oglio, non distante dal luogo dove i tre ragazzi, visti da un testimone, avevano lasciato la scarpa della donna. Nessun segno di violenza apparente.

Il tempo di fare gli accertamenti e sono scattate le manette.

Le due sorelle sono entrate nella stessa cella mano nella mano, senza dire niente. Il musicista invece è in isolamento: secondo l’accusa ha manipolato le due ragazze che, incapaci di contrastare la volontà della madre, hanno preferito sopprimerla piuttosto che discutere apertamente con lei circa la gestione del proficuo patrimonio familiare.

E ora la secondogenita è sola, senza la madre che la sosteneva. Ha 25 anni, fa la chierichetta e al Corriere della Sera dice: “Io non mi fidavo più di loro, ma non pensavo che arrivassero  a fare una cosa così brutta, sto male perchè l’hanno ammazzata loro, le mie sorelle e quel cretino, per i soldi, io e la mamma vivevamo insieme, eravamo praticamente inseparabili. Sono felice che li abbiano arrestati. Non avranno mai il mio perdono”.

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