Dora Lagreca è una bella donna di 30 anni e lavora a Potenza come assistente scolastica. Ha lunghi capelli scuri, grandi occhi neri, la pelle decorata con diversi tatuaggi. Da circa un anno è fidanzata con Antonio Capasso, poco più giovane.

I due vanno d’accordo a fasi alterne: si lasciano più volte, anche per molte settimane, ma poi lui la richiama e tornano insieme.

Condividono la passione per i tatuaggi e per le moto e quando Dora decide di prendere la patente per le due ruote il corso glielo regala Antonio.

Negli ultimi tempi sembrano molto felici e affiatati: venerdì 8 ottobre restano sempre abbracciati alla festa di laurea di una loro amica.

Poi, però, succede di nuovo: litigano in macchina e la discussione continua nel mini appartamento al quarto piano che Antonio di recente ha preso in affitto e dove vivono insieme. E’ notte fonda, sono passate le due quando la coppia continua a discutere con toni piuttosto accesi.

Quel che succede dopo è solo nelle parole del ragazzo: Dora gli dice “ora la faccio finita”. Apre il balcone del monolocale e si lancia nel vuoto. Forse non vuole suicidarsi, forse vuole soltanto dimostrare qualcosa al fidanzato e non calcola bene la distanza dal parapetto. Antonio (è sempre il suo racconto) cerca di afferrarla ma non ci riesce e Dora precipita.

Antonio telefona subito al 118 che arriva in sette minuti: la ragazza respira ancora ma la corsa verso l’ospedale è inutile.

Dora muore.

Antonio intanto avverte i suoi genitori mentre al padre e alla madre di Dora pensano i carabinieri.

Che cosa è successo la notte fra venerdì e sabato nel monolocale al quarto piano?

Davvero Dora Lagreca si è lanciata dopo una lite col fidanzato?

Voleva solo fare una finta, come ipotizza l’entourage del ragazzo, ed è precipitata per aver fatto male i conti?

O è successo qualcos’altro?

I fatti non sono per nulla chiari, non a caso la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio e il fidanzato è indagato. Ci sono due elementi sui quali si stanno soffermando i carabinieri. Il primo: la ragazza era completamente nuda quando è precipitata. Il secondo: prima di cadere nel vuoto potrebbe essersi aggrappata al parapetto del balcone nell’estremo tentativo di salvarsi. I carabinieri del Ris hanno sequestrato e portato in laboratorio gran parte della lamiera che copre il parapetto. L’idea è quella di cercare tracce del Dna di Dora.

A prima vista l’autopsia non ha fornito elementi utili per confermare o smentire le dichiarazioni del fidanzato, così i consulenti tecnici – quelli nominati dal pubblico ministero, gli esperti scelti dalla difesa del ragazzo e quelli incaricati dai familiari della ragazza – non si sono ancora espressi. Quel che si vuole innanzitutto capire, soprattutto da parte dei familiari di Dora Lagreca, è se la ragazza abbia subìto qualche violenza prima del volo mortale.

Stando alle dichiarazioni pubbliche dell’avvocato difensore del fidanzato al momento non sembrano esserci elementi che possano far presumere una colluttazione o un litigio nelle fasi immediatamente  antecedenti la morte. Anche se, in verità, un litigio tra i due c’è stato, subito dopo la festa di laurea.

Per capire bisognerà attendere l’esito di tutte le perizie e l’indagine dei carabinieri.

Tirare le somme in questa fase sarebbe arbitrario.

© Riproduzione riservata