Nessuna intesa sull’Ucraina, Trump: «Putin vuole un accordo di pace». L’Europa: «No a veti su Nato e Ue»
Faccia a faccia per tre ore con lo zar tra tappeti rossi e applausi, Meloni: «Finalmente si apre uno spiraglio»«Grandi progressi» ma ancora nessun cessate il fuoco in Ucraina e nessun accenno alle sanzioni minacciate per settimane. Dopo quasi tre ore di confronto con Vladimir Putin avvenuto nella notte italiana in Alaska «non c'è accordo finché non c'è l'accordo», sintetizza Donald Trump (LA DIRETTA) che ha poi informato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader dell'Unione europea. Putin «non vuole un cessate il fuoco», ha detto, ma «preferisce un accordo complessivo, per mettere fine alla guerra. E anche io penso che un accordo di pace raggiunto rapidamente sia meglio di un cessate il fuoco».
Zelensky: «Lunedì incontrerò Trump»
Kiev intanto dà il via libera al trilaterale, lo ha detto apertamente Zelensky su X. «Lunedì incontrerò il presidente Trump a Washington Dc, per discutere tutti i dettagli relativi alla fine delle uccisioni e della guerra. Sono grato per l'invito. Sosteniamo la proposta del presidente Trump di un incontro trilaterale tra Ucraina, Stati Uniti e Russia». «L'Ucraina sottolinea che le questioni chiave possono essere discusse a livello di leader e che un formato trilaterale è adatto a questo scopo», ha aggiunto Zelensky. «L'Ucraina ribadisce la sua disponibilità a lavorare con il massimo impegno per raggiungere la pace. È importante che la forza dell'America abbia un impatto sull'evoluzione della situazione».
Meloni: «Si apre uno spiraglio»
«Si apre finalmente un spiraglio per discutere di pace in Ucraina. L'Italia sta facendo la sua parte insieme ai suoi alleati occidentali». Così la premier Giorgia Meloni dopo il giro di telefonate con Trump, Zelensky e gli altri leader europei che, si legge in una dichiarazione congiunta, hanno «accolto con favore gli sforzi del presidente Trump per fermare le uccisioni in Ucraina, porre fine alla guerra di aggressione della Russia e raggiungere una pace giusta e duratura». «Il passo successivo deve ora essere un ulteriore dialogo con il presidente Zelensky». «Non dovrebbero essere imposte limitazioni alle forze armate ucraine o alla sua cooperazione con paesi terzi. La Russia non può avere potere di veto sul percorso dell'Ucraina verso l'Ue e la Nato. Spetterà all'Ucraina prendere decisioni sul suo territorio».
La Nato e il Donbass
Gli Stati Uniti hanno proposto all'Ucraina una garanzia di sicurezza analoga a quella dell'articolo 5 della Nato ma senza l'adesione formale all'Alleanza atlantica. È quanto indicano fonti diplomatiche. «Come una delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, gli Usa hanno proposto la garanzia dell'articolo 5, al di fuori della Nato, con il previo accordo di Putin», ha affermato la fonte, aggiungendo che questa proposta è stata avanzata a Kiev durante la telefonata tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky e "ribadita" in seguito durante il proseguimento della chiamata con i leader europei. «Putin è davvero riuscito a promuovere l'idea che gli ucraini lascino il Donbass», nell'Ucraina orientale, ha aggiunto questa fonte, una possibilità osteggiata da Zelensky. Anche secondo la ricostruzione di Axios, Trump avrebbe riportato a Zelensky quanto Putin gli ha detto sulla situazione sul campo: che la Russia starebbe avanzando sul fronte e che potrebbe prendere l'intera regione del Donetsk.
Tappeti rossi e applausi
A farsi notare in Alaska è stata da subito l’accoglienza da grande amico riservata al leader del Cremlino, un trattamento molto diverso da quello di pochi mesi fa con Zelensky nello Studio Ovale. Sulla pista dell'aeroporto un tappeto rosso per lo zar e lo stesso Trump che lo ha applaudito, gli ha stretto la mano e poi, con una mossa senza precedenti, lo ha accolto sulla sua limousine presidenziale, “The Beast”, per percorrere il breve tragitto dalla base militare al luogo ufficiale dell'incontro. Dieci minuti di vero faccia a faccia in cui i due leader sono stati completamente da soli, senza neanche i traduttori.
Il vertice di tre ore
L’incontro ufficiale, che li ha visti accompagnati tutti e due da ristrette delegazioni, è durato quasi tre ore. Al termine si sono presentati davanti a quella che doveva essere una conferenza stampa parlando entrambi di «progressi» e «accordi», ma senza fornire alcun dettaglio sul loro colloquio. E soprattutto senza prendere le domande dei giornalisti.
Nessuno dei due dal palco ha citato mai la parola tregua, nonostante Trump prima di arrivare ad Anchorage aveva detto che avrebbe premuto per un cessate il fuoco immediato: «Non sarò contento se non sarà oggi», aveva spiegato. Putin ha parlato di incontro «costruttivo e utile», definendo la guerra in una Ucraina una «tragedia» e dicendosi d'accordo con Trump sul fatto che la «sicurezza dell'Ucraina debba essere garantita».
La conferenza stampa
Lo zar - che rompendo il protocollo ha aperto la conferenza stampa nonostante non fosse il padrone di casa e ha parlato otto minuti, il doppio rispetto a Trump - ha fatto più volte riferimento ad «accordi» raggiunti ma senza entrare nel dettaglio: le intese decise «dovrebbero essere il punto di partenza», si è limitato a dire. Aggiungendo di augurarsi che l'Ucraina e l'Europa «non ostacolino gli sforzi di pace». Il leader del Cremlino ha poi invitato Trump in Russia: «La prossima volta ci vediamo a Mosca», ha detto, mettendo così l'accento sui buoni rapporti con l'inquilino della Casa Bianca e, osservano gli esperti, sulla sua riabilitazione sul palcoscenico internazionale dopo essere stato accolto negli Stati Uniti. «Abbiamo avuto un incontro estremamente produttivo e molti punti sono stati concordati. Ne mancano solo pochi. Alcuni non sono così significativi, uno è probabilmente il più significativo, ma abbiamo ottime possibilità di arrivarci», la versione di Trump.
L’intervista a Fox News
Subito dopo l’incontro il presidente ha rilasciato un’intervista a Fox News: «Voglio che la gente smetta di morire in Ucraina» ma «ora spetta a Zelensky e agli europei» fare qualcosa. «Putin ha parlato molto sinceramente del suo desiderio di mettere fine alla guerra in Ucraina» e «a Zelensky dico “fai un accordo"».
L’Onu: «Dialogo costruttivo»
Tra le prime reazioni internazionali quella ufficiale delle Nazioni Unite: «Abbiamo preso nota del summit di venerdì in Alaska tra il presidente Usa e quello della Federazione russa. Accogliamo con favore la continuazione del dialogo costruttivo tra Stati membri», ha affermato alla Tass il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric. L'Onu ribadisce l'appello ad un «immediato, pieno e incondizionato cessate il fuoco, come primo passo verso una pace giusta, globale e sostenibile in Ucraina, che rispetti pienamente la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale, entro i confini riconosciuti internazionalmente, in linea con la Carta delle Nazioni Uniti, il diritto internazionale e le risoluzioni Onu. Le Nazioni Unite sono pronte a sostenere tutti gli sforzi a tal fine».
(Unioneonline/D)
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