Caso Petito, la confessione del fidanzato mette fine al giallo
Nell'agenda trovata accanto al cadavere del giovane l’ammissione sulla morte di Gabby
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È una vera e propria confessione quella che Brian Laundrie ha scritto su un’agendina trovata vicino al suo corpo senza vita insieme a uno zainetto e a una pistola: “Sono stato io a uccidere Gabby Petito”. Poche parole che mettono fine a uno dei gialli che hanno caratterizzato l’estate scorsa negli Usa.
La coppia di fidanzati, 22 anni lei e 23 lui, stava cominciando un viaggio coast to coast quando improvvisamente la giovane non aveva più dato notizie alla sua famiglia. Brian era regolarmente tornato a casa raccontando che Gabby se n’era andata. Immediati su di lui i primi sospetti.
I resti della ragazza, che come è emerso successivamente era stata strangolata, sono stati ritrovati a settembre in un campeggio nel Wyoming. Scattata l’indagine sul 23enne, erano partite le ricerche che si sono concluse il 20 ottobre quando il suo corpo senza vita è stato individuato in Florida.
Ora l’Fbi ha rivelato il dettaglio della confessione.
(Unioneonline/s.s.)