Attacco alla sinagoga di Manchester: una delle vittime uccise dal “fuoco amico” della polizia
Lo ammettono gli investigatori, anche un’altra persona è stata ferita per erroreUna delle due vittime dell'attacco alla sinagoga di Manchester nel giorno dello Yom Kippur è stata uccisa dal fuoco "amico” di uno dei poliziotti intervenuti per neutralizzare l'aggressore. Lo ha ammesso in un aggiornamento sulle indagini il comandante della Greater Manchester Police, Stephen Watson, sulla base degli esami condotti sul cadavere. Anche uno dei quattro feriti (non grave) risulta essere stato colpito da armi da fuoco, e quindi dalla polizia, durante la sparatoria. I due, secondo Watson, erano vicino all'ingresso della sinagoga, non lontano dall'assalitore, il 35enne Jihadi al Shamie.
L’attacco nel Regno Unito, nel corso della festa più sacra del calendario ebraico, è stato subito certificato dalla polizia britannica come "terroristico" e ha seminato paura e morte nella sinagoga affollata di fedeli chiamati alla prima preghiera del mattino nella tradizionale giornata del silenzio e della purificazione. L'aggressore, un uomo calvo e barbuto, in tenuta da addestramento con indosso una sorta di gilet antiproiettile e una cintura «apparentemente esplosiva» (in realtà inservibile), è piombato davanti alla sinagoga lanciandosi dapprima sulla gente alla guida di un'auto.
Quindi è sceso, coltello alla mano, attaccando vari fedeli e almeno un guardiano, nel tentativo di farsi largo verso l'ingresso del tempio. Solo il «coraggio» di chi era all'interno gli ha impedito di riuscire nell'intento, ha affermato sir Stephen Watson. Dando il tempo a una prima pattuglia armata di suoi agenti d'arrivare sul posto, «nel giro di 7 minuti» d'orologio, e neutralizzarlo. L'uomo è stato abbattuto dal fuoco dei poliziotti dopo aver ignorato l'alt, come mostra un video shock nel quale si sente uno degli agenti gridare ai passanti: «Ha una bomba, allontanatevi!».
Attorno alla Heaton Park Hebrew Congregation Synagogue, un tempio di tradizione ortodossa askenazita che si trova a Middleton Road, nel sobborgo di Crumpsall, sono arrivate decine fra pattuglie e ambulanze, mentre anche alcuni elicotteri volteggiavano nel cielo. Le indagini sono state affidate, accanto alla polizia locale, all'antiterrorismo nazionale di Scotland Yard: il cui numero 2, Laurence Taylor ha reso noto nel pomeriggio l'arresto di due persone, sospetti complici dell'aggressore ucciso. La conferma di un'indagine «spedita», ma che potrebbe andare stavolta oltre lo scenario ricorrente del cane sciolto radicale isolato. Sebbene gli investigatori - dopo aver fatto eseguire agli artificieri esplosioni controllate del veicolo e della cintura dell'assalitore - abbiano dato il cessato allarme rispetto a rischi imminenti ulteriori per la collettività.
Il timore che potesse trattarsi di un attacco coordinato con altri potenziali blitz contro più di una sinagoga del Regno ha del resto fatto capolino al momento dell'allerta iniziale, riferisce la Bbc. Ancor di più nel clima di proteste e tensioni che dilagano - dentro e fuori le comunità di radici musulmane - contro l'escalation israeliana nella Striscia di Gaza palestinese. Il premier Keir Starmer, la cui consorte, Victoria, ha origini ebraiche, si è mostrato «inorridito» per «l'attacco di Yom Kippur». «Faremo tutto ciò che serve per abbracciare e mantenere la nostra comunità ebraica al sicuro», ha promesso poi in tv dopo una riunione d'urgenza del comitato per le emergenze Cobra, annunciando un rafforzamento immediato delle tutele ai siti ebraici contro «le risorgenti minacce quotidiane dell'odio antisemita». Mentre re Carlo e la regina Camilla si sono detti «profondamente scioccati e rattristati», esprimendo vicinanza agli ebrei del Regno - numerosi e storicamente integrati - al pari dei principi William e Kate.
(Unioneonline)