Un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti è stata aperta dalla Procura di Udine sulla tragedia del Natisone, il fiume in piena che ha travolto tre ragazzi tra i 20 e 25 anni.

«Condurremo tutti gli accertamenti del caso – ha spiegato il procuratore Massimo Lia in conferenza stampa – per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme però sottolineare che allo stato attuale non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, anche se le verifiche sono in fase iniziale».

Patrizia Cormos, ha spiegato il procuratore, «ha fatto quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, l’ultima delle quali senza risposta. La prima chiamata è delle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi. Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz'ora. Da una situazione di apparente tranquillità, quel tumultuoso scorrere del fiume Natisone che poi li ha travolti».

Nulla verrà lasciato al caso, ha continuato Massimo Lia, ricordando però che «esiste, in natura, anche la tragica fatalità. Detto questo, stiamo facendo tutto quel che è necessario. Tutto verrà verificato, acquisito e vagliato: l’elicottero usato per i soccorsi, la cartellonistica che avvisa del divieto di balneazione e del pericolo di annegamento e, soprattutto, le tempistiche dal primo allarme all'arrivo dei soccorritori».

La mamma di Patrizia oggi per la prima volta ha rilasciato dichiarazioni sulla vicenda al Messaggero Veneto: «Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video. Lei era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l'indirizzo. Ha detto 'Chiamate mia mamma'». Un vero e proprio sfogo quello della donna, che ricorda la figlia come «un angelo, studiava tanto e lavorava per mantenersi».

Oggi si è aperta intanto la camera ardente per Patrizia Cosmos e Bianca Doros. Vestite da sposa secondo la tradizione del loro Paese d’origine, la Romania. Ancora nessuna traccia invece di Cristian Casan Molnar, il 25enne che era con loro. Il fratello, che segue la vicenda ospite del locale Comitato della Croce Rossa, «spera ancora nel miracolo». Il sindaco di Premariacco Michele De Sabata, stamani, alla riprese delle ricerche (quinto giorno consecutivo), ha lanciato un incitamento: «Forza soccorritori, che oggi sia l'ultimo giorno di ricerca per ridare Cristian ai suoi familiari».

(Unioneonline/L)

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