Arriva lo stop alla cannabis light. Il governo, con un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza all'esame della Camera, propone di cambiare la legge a sostegno della filiera della canapa ad uso industriale, vale a dire con quantità di Thc inferiore allo 0,2%.

La proposta di modifica, una volta approvata, vieterà la coltivazione e la vendita dei fiori ad eccezione di alcuni usi industriali. Così, se la proposta passerà, il commercio e la cessione verranno punite con le norme del Testo Unico sulle sostanze stupefacenti, parificando la cannabis light a quella non light.

La legge 242 del 2016 ha consentito in Italia la coltivazione della canapa ad uso industriale, con quantità di Thc inferiore allo 0,2. In assenza di un divieto esplicito alla vendita di infiorescenze, da allora sono stati aperti negozi per la vendita. Ora il chiarimento è arrivato. Ma di fatto l'emendamento va verso la direzione opposta da quella che molti nel settore auspicavano e potrebbe portare - è il timore - un duro contraccolpo ad aziende e negozi.

«Sapete che significa? Che per provare a raccattare 4 voti alle Europee, chiuderanno 3mila imprese e 15mila lavoratori verranno licenziati». Così su X Marco Furfaro, responsabile welfare e contrasto alle disuguaglianze nella segreteria Pd. Che aggiunge:  «Lavoratori, tra l'altro, per la gran parte giovanissimi. E se non ci pensa lo Stato, ci penserà la mafia. Il commercio illegale dilagherà, i delinquenti brinderanno a champagne mentre i lavoratori italiani saranno licenziati e le imprese oneste costrette a chiudere. Complimenti, Giorgia Meloni. Sempre dalla parte sbagliata della storia». 

(Unioneonline)

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