Udienza in corte d’appello a Genova, il prossimo 5 dicembre, per valutare l'istanza di revisione del processo depositata dai legali di Antonio Logli, condannato in via definitiva a 20 anni di carcere per omicidio volontario e distruzione del cadavere della moglie Roberta Ragusa.

Un delitto avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 per il quale Logli si professa innocente.

Ad assistere il 57enne sono la criminologa Anna Vagli, il genetista forense Teresa Accetta e l'avvocato Andrea Vernazza.

"Sono diventata consulente di Antonio Logli due anni e mezzo fa - ha commentato Vagli - quando già era stato condannato in via definitiva per l'omicidio di Roberta Ragusa. Le indagini difensive, coordinate nell'ultimo anno dall'avvocato Vernazza, sono state difficili perché nella ricerca della verità si sono frapposti molteplici ostacoli. Ma siamo riusciti a trovare ciò che cercavamo perché siamo convinti che la condanna di Logli sia un grave errore giudiziario. Con il deposito, avvenuto in estate, attendiamo fiduciosi il pronunciamento della Corte".

L'istanza di revisione del processo si fonda principalmente sull'acquisizione di nuove testimonianze che smentirebbero il super testimone Loris Gozi, che dichiarò di avere visto Logli litigare con la moglie e rientrare a casa in auto, sgretolando così il suo alibi.

Sono testimonianze, secondo la difesa, "fornite da persone che sarebbero state detenute nella stessa casa circondariale di Gozi, incarcerato per cause diverse rispetto al procedimento che ha coinvolto Logli. Soggetti, quindi, che avrebbero raccolto dallo stesso Gozi confidenze capaci di mettere in discussione l'impianto accusatorio che ha portato alla condanna definitiva". Infine, l'istanza contiene "documenti trovati nella soffitta di casa contenenti frasi e pensieri di Roberta che, insieme al vaglio di confidenze già rilasciate in passato, sorreggono la tesi di un suo allontanamento volontario". 

(Unioneonline/l.f.)

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