In Alto Adige è già suonata la prima campanella del terzo anno scolastico in era Covid, nel resto d’Italia c’è ancora da attendere. In Sardegna una settimana, con le lezioni che prendono il via il 14 settembre.

Ma è già iniziato il conto alla rovescia per l’arrivo della piattaforma che con due semplici clic permetterà alle scuole italiane di sapere se il personale è in regola con il Green pass.

La app (“Super App” l’hanno definita alcuni) dovrebbe essere pronta lunedì, giorno in cui in dieci Regioni si torna tra i banchi. Velocizzerà i controlli sulla validità del certificato rispetto alla procedura manuale che si sta usando in questi giorni attraverso la app VerificaC19.

La soluzione tecnica la fornirà Sogei e permetterà di far dialogare il Sistema informativo dell’istruzione (Sidi) con la Piattaforma nazionale digital green certificate (Pndgc).

Ai presidi, o chi per loro deputati ai controlli, basterà collegarsi al Sidi, inserire le credenziali e comparirà una schermata con i codici fiscali del personale presente in quel determinato giorno. Con un secondo clic si avrà in tempo reale l’elenco del personale, identificato con un semaforo verde (certificazione valida) o rosso (certificazione non valida).

In caso di semaforo rosso scattano gli approfondimenti sul soggetto, e al quinto giorno di rosso scatta la sospensione dal servizio e dallo stipendio. Una manna dal cielo per i presidi che hanno sempre ritenuto un grosso problema il controllo persona per persona.

LA PRESA DI POSIZIONE – Intanto molti docenti, vaccinati e non, hanno sottoscritto un appello contro l’obbligo di Green pass nelle università. Superate le 300 adesioni, c’è anche quella di Alessandro Barbero, professore ordinario di Storia Medievale all'Università del Piemonte Orientale. 

La certificazione viene definita uno strumento “discriminatorio”.

"Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia. Tutti noi, però - si legge nell'appello -, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione".

MASCHERINE – Un’altra discussione che tiene banco è quella sulla possibilità di togliere la mascherina in classe se sono tutti vaccinati. Il ministro Patrizio Bianchi ha assicurato che verrà salvaguardata la privacy di tutti gli studenti, vaccinati e non, e che la possibilità di togliere la mascherina "è un segnale forte di ritorno alla normalità".

Favorevole a questa ipotesi il presidente dell'Associazione nazionale presdi Giannelli, con una riserva: "Dal punto di vista della socialità è auspicabile e ci vede d'accordo" ma, ha avvertito, "ci sono vari problemi tra cui anche la privacy perché noi non possiamo chiedere agli alunni chi è vaccinato e chi no. L'unica possibilità secondo me sarebbe avere un'altra 'super app' che ci dica quando in una classe sono tutti vaccinati, senza dirci chi lo è e chi no".

(Unioneonline/L)

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