Scrisse su Facebook che Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, morto in seguito al pestaggio di alcuni carabinieri dopo l'arresto, era "una mitomane pronta a tutto" e che "la morte di suo fratello si è rivelata essere una gallina dalle uova d'oro per lei e la sua famiglia".

Oggi G.B., medico di base, è stato condannato in Tribunale a Ferrara per diffamazione dal giudice Migliorelli che ha accolto la richiesta della famiglia Cucchi, rappresentata dall'avvocato Fabio Anselmo: pena di 1.220 euro di multa, più pena accessoria 10mila euro di provvisionale in favore della famiglia Cucchi, più altri 8mila di spese legali. 

Inizialmente la procura (attraverso il procuratore capo Garau) aveva archiviato quelle frasi ritenendole non diffamatorie, ma Cucchi si era opposta all'archiviazione; poi il gip Negri aveva deciso l'imputazione coatta.

Oggi la condanna. Il medico scrisse quelle frasi a commento di un articolo su Ilaria Cucchi pubblicato sul profilo Facebook di Stefano Paoloni, segretario del Sap.

In seguito all'archiviazione della procura, Cucchi scrisse anche al procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi e all’allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, per rivedere quella decisione.

"Ai processi noi abbiamo parlato con i fatti, e alla fine due giudici hanno ritenuto non solo che queste parole non meritassero l'archiviazione, ma le ha associate a insulti e denigrazione: evidentemente avevamo ragione a opporci alle conclusioni della procura. Dopo la nostra denuncia a B. venne espressa solidarietà dal segretario del Sap, Paoloni: valuteremo se attivare una azione anche contro di lui", ha commentato il legale Anselmo. 

(Unioneonline/F)

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