Più di due milioni al giorno, per un ammontare complessivo che supera i 116 milioni. È la quantificazione dei danni per le imprese di autotrasporto in transito per il nodo di Genova.

Il crollo del Ponte Morandi, oltre a portar via con sé 43 persone e diverse case che ora non sono più abitabili, ha causato danni molto ingenti al trasporto su strada.

Senza quel viadotto sulla A10 che tagliava in due la città i percorsi si sono allungati a dismisura. Per arrivare da levante a ponente del nodo di Genova si fanno 120 chilometri in più, nel senso opposto i chilometri aggiuntivi sono 70.

Secondo l'indagine effettuata da Conftrasporto-Confcommercio, basata sul traffico giornaliero medio fino al 14 agosto (6715 mezzi pesanti), questo allungamento ha comportato - tra spese di personale e di esercizio e costi del carburante - un impatto economico da 568mila euro al giorno per il trasporto merci su strada.

La protesta dei genovesi (Ansa)

Costi sostenuti per l'80% dalle imprese di autotrasporto e per il 20% da imprese di produzione che utilizzano mezzi di loro proprietà. E che riguardano i soli camion che trasportano merce da levante a ponente o viceversa.

Se si considera invece il complesso dell'autotrasporto che transita per il nodo della città ligure (stimando un aumento medio dei tempi di percorrenza di un'ora) i danni aumentano a dismisura, superando i 116 milioni, due al giorno.

I danni non riguardano solo Genova e la Liguria, ma tutto il quadrante Nord-Ovest:(Milano, Torino, Bologna, Toscana) del Paese e le dinamcihe dell'import-export che interessano il porto genovese.

A 56 giorni dal crollo la situazione è sostanzialmente inalterata. Non sono iniziati i lavori per l'abbattimento del ponte e la realizzazione di un sostituto, né sono stati modificati i percorsi alternativi, ora più che mai intasati dal traffico.

A ciò vanno aggiunti i problemi degli sfollati e quelli dei commercianti della zona, che allo stato delle cose non possono lavorare. Non a caso ieri Genova ha deciso di scendere in piazza per riaccendere i riflettori su una città dimenticata.

Il ministro Danilo Toninelli (Ansa)

E il decreto del governo, arrivato a ben 51 giorni dalla tragedia, si è rivelato incompleto. Tanto che i genovesi lo contestano e in Parlamento dovrebbero arrivare diverse modifiche. Ma "non lo criticate", ha detto Toninelli, "perché è stato scritto col cuore".

(Unioneonline/L)

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