Con Einstein Telescope «arriveremo vicino al Big Bang».

Il Nobel Giorgio Parisi, nel corso della presentazione ufficiale della candidatura italiana a ospitare nella miniera dismessa di Sos Enattos, a Lula, il rilevatore di onde gravitazionali più avanzato al mondo, ha parlato delle enormi potenzialità dello strumento: «Mi aspetto delle sorprese, questo strumento ci permette di andare molto indietro nel tempo, e potendo esplorare l’epoca vicina al Big Bang è possibile che ci siano tante sorprese, difficili da prevedere».

La decisione su ET per Parisi è di enorme importanza, «non solo per la scienza italiana, ma anche per quella mondiale», in quanto lo strumento «ci darà informazioni fondamentali per la nostra conoscenza fisica e astrofisica dell'universo, ci permetterà di capire come si è sviluppato il mondo che noi conosciamo: osserveremo le onde gravitazionali prodotte miliardi di anni fa. Come gettando un sasso nello stagno vediamo le onde concentriche che allontanano nell'acqua, così dopo una collisione cosmica possiamo osservare le onde gravitazionali che si propagano nel vuoto, se usiamo gli strumenti adeguati»

Parisi ha inoltre citato il ruolo di primo piano che Edoardo Amaldi e Adalberto Giazzotto hanno avuto nella ricerca sulle onde gravitazionali ed è anche grazie al lavoro che «l'Italia è certamente il Paese europeo con la maggiore esperienza nella rivelazione delle onde gravitazionali e questo progetto europeo - ha aggiunto riferendosi all'Einstein Telescope - è il coronamento di una ricerca cominciata quando ero studente all'università».

Poi alcune considerazioni sul sito di Sos Enattos: «È ideale per la scarsità di vibrazioni di origine umana, per la bassissima sismicità, e per il sottosuolo di solido granito. L'Einstein Telescope sarà una grande opportunità non solo per lo sviluppo del Scienza, ma anche della Sardegna non solo per la ricerca ma anche per lo sviluppo di un territorio non adeguatamente valorizzato».

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