Papa Francesco: «Cessi il fuoco a Gaza e in Ucraina. Condonare i debiti ai Paesi poveri»
Il messaggio Urbi et Orbi di Bergoglio in occasione del Natale e all’indomani dell’apertura della Porta Santa che ha dato il via ufficialmente al GiubileoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Papa Francesco chiede la pace. In Ucraina, nel Medio Oriente e in tutto il resto del mondo.
«Tacciano le armi nella martoriata Ucraina! Si abbia l’audacia di aprire la porta al negoziato e a gesti di dialogo e d'incontro, per arrivare a una pace giusta e duratura», afferma il Pontefice nel messaggio Urbi et Orbi natalizio, che arriva all’indomani dell’apertura della Porta Santa che ha dato il via ufficiale al Giubileo.
«Tacciano le armi in Medio Oriente! Con gli occhi fissi sulla culla di Betlemme, rivolgo il pensiero alle comunità cristiane in Israele e in Palestina, in particolare alla cara comunità di Gaza, dove la situazione umanitaria è gravissima. Cessi il fuoco, si liberino gli ostaggi e si aiuti la popolazione stremata dalla fame e dalla guerra», chiede Bergoglio.
Che poi passa al Libano: «Sono vicino anche alla comunità cristiana in Libano, soprattutto al sud, e a quella in Siria, in questo momento così delicato. Si aprano le porte del dialogo e della pace in tutta la regione, lacerata dal conflitto. E voglio ricordare qui anche il popolo libico, incoraggiando a cercare soluzioni che consentano la riconciliazione nazionale».
Il Giubileo sia «il tempo propizio per riconciliarsi con i propri nemici e fermare le guerre».
«Fratelli e sorelle, non abbiate paura! La Porta è aperta, la porta è spalancata! Non è necessario bussare, venite, lasciamoci riconciliare con Dio, e allora saremo riconciliati con noi stessi e potremo riconciliarci tra di noi, anche con i nostri nemici. La misericordia di Dio - sottolinea Papa Francesco - può tutto, scioglie ogni nodo, abbatte ogni muro di divisione, la misericordia di Dio dissolve l'odio e lo spirito di vendetta. Venite, Gesù è la Porta della pace».
Ma «entrare per la Porta - ha prosegue - richiede il sacrificio di fare un passo, richiede di lasciarsi alle spalle contese e divisioni, per abbandonarsi alle braccia aperte del Bambino che è il Principe della pace. In questo Natale, inizio dell'Anno giubilare, invito ogni persona, ogni popolo e nazione ad avere il coraggio di varcare la Porta, a farsi pellegrini di speranza, a far tacere le armi e a superare le divisioni».
Un accorato appello con un pensiero per l’Africa, stretta tra conflitti ed emergenze sanitarie: «Possa la nascita del Salvatore portare un tempo di speranza alle famiglie di migliaia di bambini che stanno morendo per un'epidemia di morbillo nella Repubblica Democratica del Congo, come pure alle popolazioni dell'Est di quel Paese e a quelle del Burkina Faso, del Mali, del Niger e del Mozambico».
«La crisi umanitaria che le colpisce è causata principalmente dai conflitti armati e dalla piaga del terrorismo ed è aggravata dagli effetti devastanti del cambiamento climatico - sottolinea il Pontefice -, che provocano la perdita di vite umane e lo sfollamento di milioni di persone. Penso pure alle popolazioni dei Paesi del Corno d'Africa per le quali imploro i doni della pace, della concordia e della fratellanza». Francesco invoca ancora «l'impegno della comunità internazionale nel favorire l'accesso agli aiuti umanitari per la popolazione civile del Sudan e nell'avviare nuovi negoziati in vista di un
cessate il fuoco».
Papa Francesco torna poi a puntare i riflettori su un conflitto dimenticato dall'Occidente, quello del Myanmar, e parla anche del continente americano chiedendo che «si trovino al più presto soluzioni efficaci nella verità e nella giustizia, per promuovere l'armonia sociale, in particolare ad Haiti, in Venezuela, Colombia e Nicaragua, e ci si adoperi, specialmente in quest'Anno giubilare, per edificare il bene comune e riscoprire la dignità di ogni persona, superando le divisioni politiche».
Infine, i debiti: «Il Giubileo sia l’occasione per rimettere i debiti, soprattutto quelli che gravano sui Paesi pià poveri».
(Unioneonline/L)