Passa la proposta di modificare il decreto Natale per consentire gli spostamenti tra Comuni confinanti - ma solo sotto i 5mila abitanti - a Natale e Capodanno. Sarà il Parlamento però ad assumersi la responsabilità di derogare ai divieti.

L'esecutivo decide di portare in Aula la questione che sta tenendo banco in questi giorni. Le divisioni ci sono ancora, tra i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia che anche oggi ribadiscono la netta contrarietà a qualunque deroga, e chi invece ritiene necessario concedere la possibilità di spostarsi, Italia Viva in testa ma anche parte del Pd.

Non saranno però le domande frequenti di Palazzo Chigi a derogare né un nuovo decreto, come era stato ipotizzato in un primo momento: ci sarà un emendamento al decreto Natale, secondo una fonte di governo, e forse già a inizio della prossima settimana si metterà mano al provvedimento.

I limiti agli spostamenti, ha ammesso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte da Bruxelles, "possono creare un problema oggettivo", perché si viene a determinare una disparità tra chi vive nelle grandi città e può vedere familiari e parenti e chi, invece, vivendo nei piccoli Comuni non può raggiungere chi magari abita a pochi chilometri di distanza ma in un altro paese. Ecco perché, conferma il premier, "se il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre eccezioni sui Comuni più piccoli, in un raggio chilometrico contenuto, torneremo su questo punto. Il Parlamento è sovrano, ma serve grande cautela in qualsiasi eccezione".

L'idea, ribadisce Boccia, è dunque quella di effettuare "piccole modifiche" che consentano di muoversi tra "piccoli Comuni confinanti" con una popolazione di 5mila abitanti. Per tutti gli altri resteranno i divieti, così come non sarà consentita la mobilità tra le province: "No agli allentamenti. Avviare un dibattito per arrivare ad aprire i confini tra province è da irresponsabili. Chi vuole aprire tutto se ne assuma la responsabilità".

(Unioneonline/D)
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