Avrebbe promesso di dividere una vincita da 2 milioni di euro ai Gratta e Vinci con due amici. Ma dopo si sarebbe tirato indietro, per incassare la vincita per sé.

Per questo un 43enne italo-brasiliano residente nel Mantovano è finito sotto processo per «appropriazione indebita». Ora, dopo tre anni di udienze, la sentenza del Tribunale di Verona: assolto perché il fatto non sussiste.

A riferire la vicenda è il Corriere del Veneto. Le giocate sono infatti avvenute in provincia di Verona, dove l’uomo, piastrellista, è solito lavorare.

Dopo la vincita da capogiro (tra l’altro avvenuta pochi giorni un’altra vincita da 800mila euro, al punto che la Finanza aveva anche aperto un’indagine) gli amici dell’uomo hanno deciso di adire le vie legali, sostenendo di aver acquistato i tagliandi in società con lui e che comunque esisteva un accordo per la divisione del denaro. Tesi, questa, supportata anche dalla testimonianza di un operatore di banca, cui il 43enne avrebbe riferito di una vincita “in comune”.

Alla fine però il giudice, ascoltate prove e testimonianze, ha dato ragione al 43enne, che ora – dopo una battaglia legale iniziata nel 2021 – potrà tenersi il denaro tutto per sé. 

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata