Misteriosi casi di epatite nei bimbi, Galli: “Potrebbe essere un nuovo virus”
“Ci aspettiamo emergano altri episodi, improbabile il legame con il Covid”
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"Immagino nel prossimo futuro emergeranno altri casi di epatiti acute nei bimbi, anche già avvenute nelle settimane passate. A causarle potrebbe essere un virus che finora non abbiamo inquadrato. Trattandosi di bambini, se vi dovesse essere una trasmissione virale, penserei a una di tipo orofecale. Mentre sono da escludere legami con il Covid e con il vaccino".
A spiegarlo all’Ansa è Massimo Galli, infettivologo e già presidente della Simit (società italiana di malattie infettive e tropicali) commentando i casi di epatite segnalati in Europa e anche in Italia fra i bambini.
“NUOVO VIRUS” – "Epatiti acute e gravi sono un fatto nuovo e inusitato in questa fascia di età, bisognerà capire il motivo e capire se realmente sono collegati fra di loro". L'impressione è che si possa trattare di qualcosa legata un nuovo virus.
"Per diversi anni - spiega il professor Galli - quando avevamo solo possibilità di identificare epatiti A e B, il resto lo chiamavamo Non A e Non B, ora conosciamo bene il virus E, C e D. Non si può escludere, ma è davvero molto improbabile, invece, che sia implicato il nuovo coronavirus: in alcuni bambini è stato rilevato ma in molti altri non sono risultati esserci evidenze di positività attuale al Sars-Cov-2 e non è emersa una conferma sierologica dell'infezione avvenuta in precedenza.
COVID E VACCINI – Molto improbabile anche che sia un effetto collaterale da vaccino anti Covid, perché molti dei colpiti sono sotto i 5 anni, e in questa fascia di età non sono vaccinati per definizione". La forma sembra comunque virale.
"È poco probabile che siano epatiti tossiche, perché queste sono in genere iperacute e la correlazione con cibo ingerito o con farmaco assunto è più facile da individuare".
I SINTOMI – I sintomi di un'epatite acuta da monitorare, conclude l'esperto, "sono insorgenza di nausea e vomito, urine scure, sclere gialle e febbre, ma non bisogna dichiarare allarme al primo malessere, anche perché sono comunque forme molto rare".
(Unioneonline/v.l.)