Dopo l’annullamento del trasferimento dei primi migranti nei centri “italiani” costruiti in Albania da parte del Tribunale di Roma, il Consiglio dei Ministri emana un nuovo decreto che rivede le norme in materia di espulsione dei migranti verso i cosiddetti «Paesi sicuri».

Con il nuovo provvedimento – spiega il ministro dell’Interno Piantedosi – diventa «fonte primaria l'indicazione dell'elenco di 19 Paesi sicuri sugli originali 22: abbiamo tenuto conto dell'integrità territoriale ed escluso Camerun, Colombia e Nigeria».

L'elenco dei Paesi sicuri, viene spiegato dal Cdm, «recependo le indicazioni della recente sentenza della Corte di giustizia Ue», è stato rivisto oggi col decreto approvato dal Consiglio dei ministri e verrà aggiornato periodicamente, sempre mediante atto avente forza di legge.

In particolare, sono stati rimossi i Paesi rispetto ai quali erano previste «eccezioni di carattere territoriale» (Camerun, Colombia e Nigeria appunto).

La nuova lista è dunque composta da: Albania; Algeria; Bangladesh; Bosnia-Erzegovina; Capo Verde; Costa d'Avorio; Egitto; Gambia; Georgia; Ghana; Kosovo; Macedonia del Nord; Marocco; Montenegro; Perù; Senegal; Serbia; Sri Lanka; Tunisia.

Il nuovo elenco è ora contenuto in un provvedimento con forza e valore di legge, si spiega, «per evitare possibili disapplicazioni fondate su interpretazioni della “Direttiva accoglienza».

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa ha invece sottolineato che molti migranti «sono soggetti di cittadinanza incerta e la loro provenienza è dichiarata da loro stessi, non hanno documenti e non c'è nessuna prova che arrivino da determinati Paesi, il che significa devolvere all'arbitrio di queste persone la definizione dei parametri di sicurezza o meno dai quali dicono di arrivare».

(Unioneonline)

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