Un’email anonima che pone nuovi interrogativi sul caso di Laura Ziliani, ex vigilessa e impiegata comunale a Roncadelle scomparsa nel mese di maggio scorso e poi ritrovata morta, in un torrente nel bresciano, il 12 agosto successivo.

Nella mail, arrivata il 16 maggio – otto giorni dopo la scomparsa della donna – all’indirizzo di posta elettronica della polizia locale della Valle Camonica, si spiega di aver visto “il nostro vicino di casa che ha preso sulle spalle una signora priva di sensi dalla loro macchina”.

L’anonimo aggiunge anche di aver appreso solo il giorno successivo si trattasse “della signora Laura”, spiegando di essere stato “pagato per serbare il silenzio”, ma di essere “pronto a negoziare un nuovo accordo”.

Al momento per la morte dell’ex vigilessa sono state arrestate Paola e Silvia Zani, le figlie della donna, con il fidanzato della figlia maggiore, Mirto Milani. Gli arresti venerdì scorso.

Ieri, durante gli interrogatori di garanzia in carcere, i tre come da previsione non hanno parlato avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Gli interrogatori delle figlie di Laura Ziliani, prima la minore Paola che ha 19 anni ed è studentessa di economia e poi Silvia, che ha 27 anni e che fino al giorno prima della scomparsa della madre a maggio faceva la fisioterapista in una residenza per anziani a Ponte di Legno in Valcamonica, sono iniziati alle 9:30, per concludersi 40 minuti dopo.

Le due sono in cella insieme, dopo essere entrate in carcere venerdì scorso mano nella mano. Il pubblico ministero Caty Bressanelli, poi la giudice e infine i legali hanno lasciato il carcere femminile di Verziano per raggiungere la casa circondariale di Canton Mombello in città, dove hanno incontrato Mirto, sopranista originario di Lecco ma residente nel Bergamasco. Entrati alle 10.15, ne sono usciti dopo 28 minuti: anche lui non ha proferito parola.

Si sono trattenute più a lungo solo le due avvocatesse, che hanno incontrato il loro assistito, indicato nelle L’uomo era fidanzato all luce del sole e da una decina di anni con la maggiore, conosciuta in una vacanza studio in Gran Bretagna, e clandestina con la più piccola, stando almeno a quello che loro stessi hanno riferito agli investigatori quando hanno consegnato i telefoni.

La pm Caty Bressanelli potrebbe valutare di risentire gli indagati nei prossimi giorni.

(Unioneonline/v.l.)

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