23 anni, originaria di Cagliari, Sabrina vive per strada, insieme al suo compagno di 29 anni, fuori dalla stazione di San Donato Milanese. Il 2 dicembre ha partorito all’ospedale di Melegnano ma, ha spiegato agli operatori, ha lasciato lì il bimbo – nato prematuro – perché teme per la salute del piccolo che non potrebbe sopravvivere nelle condizioni in cui vive la coppia, sotto una tenda allestita alla meno peggio, al freddo e al gelo.

Così, trascorsi i dieci giorni per il riconoscimento, si apre il procedimento di adottabilità.

Sabrina e Michael sono a Milano da aprile, non hanno documenti, e per riaverli, hanno spiegato, dovrebbero tornare a Cagliari ma non hanno la possibilità di pagare il viaggio. Non solo: in Sardegna non vogliono rimanere, non hanno nessuno che li aiuti.

Alle spalle una storia fatta di tante tappe: Germania, Olanda e poi Chiasso. La ragazza sarda ha anche problemi di salute, ma non intende trascorrere le notti in un dormitorio perché non vuole essere separata dal compagno.

La gravidanza è stata scoperta tardi, quando non poteva più ricorrere all’aborto.

La loro storia, riportata dalla stampa locale, ha suscitato molta solidarietà, soprattutto per quel bimbo che forse non conoscerà mai la sua mamma.

(Unioneonline/s.s.)

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